QUANTO DI PIÙ LONTANO DA UN'IDEA DI GIOCO
Difficile e semplice al tempo stesso commentare la serata romana della Fiorentina. I termini per descrivere quanto poco sia stata in partita la squadra viols si sprecherebbero se non fosse giusto mantenere un certo tono, ciò non toglie che la prova sia andata persino al di sotto i recenti standard. Quasi che l’avvio potesse bastare la Fiorentina ha spento i motori subito, concedendosi alle manovre di una Roma che non ha nemmeno mai dovuto scalare di marcia.
Nella pressoché totale assenza di idee i giocatori si sono persi, emblematico il primo gol dei giallorossi, confusi e confusionari all’interno di un modulo, o di un assetto, dove molti dei singoli si ritrovano adattati. Se Milenkovic centrale dei tre può essere scelta obbligata per l’assenza di Pezzella (ma l’inserimento di Quarta meriterà tempo) l’attacco leggero Callejon Ribery non solo non funziona, ma abbandona il centrocampo a sé stesso.
Con Bonaventura in affanno, Amrabat al solito relegato troppo indietro e Castrovilli tirato fuori dopo il primo tempo (è vero che un secondo giallo era il rischio da scongiurare, altrettanto che il numero 10 potesse essere l’unico in grado di accendere un lampo) la squadra di Fonseca ha avuto pochi problemi a rifornire il reparto avanzato, dove per inciso la qualità di certo non manca. Il resto è stato un continuo tentativo di assestamento che ha creato ancora più confusione.
Nè l’inserimento di Pulgar né quello di Vlahovic hanno restituito troppa lucidità a una Fiorentina che di pericoli reali a Mirante non ne ha mai creati e nel finale l’inserimento di Cutrone e Kouame (dirottato sull’esterno) è servito soltanto ad allungare una squadra che poteva uscire sconfitta dall’Olimpico con ben altro passivo. D’altronde è Dragowski forse il solo a salvarsi, mentre il rosso di Quarta scoperchia una difesa che con il Parma farà probabilmente ancora a meno pure di Pezzella.
Insomma sarà un’altra settimana di polemiche e critiche sul tecnico, i cui tentativi di cambiar volto a una Fiorentina sempre più spaesata cadono nel vuoto, ma anche per una stagione che dopo sei giornate si sta già facendo particolarmente grigia. Perché se almeno con Udinese e Padova era comunque arrivata una vittoria contro la Roma la Fiorentina è stata, oltre che sconfitta, ulteriormente ridimensionata. Perché quel che ha nuovamente mostrato in campo è quanto di più lontano ci sia da un'idea di gioco.