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QUARTA, L'unicorno viola: non chiamatelo falso difensore

di Alessandro Di Nardo

Il 2023 Lucas Martinez Quarta lo conclude così, con una foto con addosso la maglia dell'Argentina in versione vintage. Volto sorridente, sulla pelle i colori dell'albiceleste: in dodici mesi è cambiato tutto nella vita professionale del Chino, che un anno fa di questo periodo attraversava un turbinio di emozioni dovute alla vittoria Mondiale della Scaloneta, un gruppo da cui era stato tagliato fuori. 

Avanti veloce, un anno dopo Quarta è tornato a vestire la maglia della Selección. Una "reconquista" che è partita sul finale di questa estate, da Firenze, dagli ultimi giorni bollenti di mercato in cui il numero ventotto sembrava avesse già pronto un biglietto di sola andata (destinazione Betis). Per una congestione di mercato (la mancata cessione di Luiz Felipe da parte degli andalusi), l'affare non s'è fatto. E c'è da pensare che Vincenzo Italiano benedica spesso quel giorno di fine agosto, quando tutto si bloccò.

Perché sì, la rinascita di Quarta passa attraverso le qualità di Italiano ma anche vice-versa. La grande novità della Fiorentina 3.0 del tecnico nato a Karlsruhe  è proprio il Chino: attaccante ombra, difensore d'assalto, falso cinco. Chiamatelo come volete, fatto sta che il ruolo di Quarta rappresenta un unicorno tattico in questa Serie A. Videocassette del Milan di Baresi alla mano e taccuino sfoderato, Italiano ha ritagliato un vestito tattico ideale sulle caratteristiche del ventisettenne di Mar de la Plata. Risultato? Quarta ha numeri d'attaccante (o comunque centrocampista), come i 5 gol messi a segno in questi primi mesi di stagione (meglio di lui nei top 5 campionati europei solo Frimpong e Grimaldo), frutto di 1,02 tiri a partita e 1,48 azioni offensivo a partita in cui mette lo zampino. 

In questo, nessuno fra i difensori come l'ex River. Anche sei suoi numeri da "difensore" mettono in imbarazzo i match analyst. sarebbe semplicistico e azzardato però non considerare Quarta altro, come in tanti suggeriscono. Né centrocampista né esterno di difesa: il Chino funziona così bene perché parte da dietro, da sotto le foglie. E Italiano se lo gode anche nel suo rendimento difensivo: al di là delle consuete sbandate di concentrazione distillate anche in quest'annata, il classe '96 è migliorato anche dietro: è uno dei giocatori che in Serie A vince più contrasti (2,97 a partita, nel 98esimo percentile dei pari reparto) e intercetta in media 2,6 palloni a partita. Insomma, non chiamatelo falso difensore, Quarta rimane pur sempre un animale da potrero, capace di esaltarsi nei duelli fisici e sull'anticipo in avanti dopo aver rotto la linea dei quattro. 

Lo tornerà a fare già col Torino, quando riprenderà il suo posto sul centro-destra della difesa dopo aver saltato la trasferta di Monza per un piccolo problema fisico. E poi.... e poi il 2024, anno della Copa America, con l'obiettivo di tenersi stretta quella camiseta sfoggiata sui social negli ultimi giorni. Dietro l'angolo (si fa per dire) poi c'è anche il 2025 e con esso la scadenza del contratto che lega l'argentino alla Fiorentina. Ed ecco quindi che il rinnovo del Chino potrebbe diventare una priorità della primavera viola: perché negli ultimi mesi si è ribaltato tutto intorno all'argentino, anche la considerazione di una società che a fine agosto l'aveva messo sul piatto dei sacrificari e ora studia un modo per blindare il proprio "unicorno".