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QUESTA NON È UNA SQUADRA DI PALLEGGIATORI

di Dimitri Conti

Vincenzo Montella l'ha ripetuto quasi fosse un mantra, o in questo caso sarebbe meglio dire una specie di autoconvincimento, in vista di un finale di stagione che probabilmente neanche lui poteva immaginare così complicato. Che la situazione della Fiorentina non fosse rosea già prima dell'eliminazione dalla Coppa Italia è evidente, ma la sconfitta di Bergamo ha riacutizzato la ferita, che si è riaperta del tutto dopo la pessima prestazione di ieri sera, in cui la Fiorentina è stata letteralmente dominata sul campo dal Sassuolo per almeno un'ora abbondante.

"Questa non è una squadra di palleggiatori, anche se non si vince solo con quello. Mi piace il gioco ragionato e vediamo cosa si può fare sul mercato". Pensieri e parole di Montella, appunto, che forse rappresentano il miglior tema di spunto e discussione nelle ore immediatamente successive alla rovinosa battuta d'arresto. Il ricordo dell'arioso gioco ammirato nella sua prima esperienza in viola oggi è più lontano che mai, anche e soprattutto per come è stata costruita la squadra in estate. Non sulla sua misura, innanzitutto, e questo è da sottolineare. Difficilmente infatti l'attuale allenatore avrebbe potuto avallare centrocampisti come Edimilson o Dabo, giusto per citare due tra quelli scesi in campo ieri sera. Troppo lontani e distanti dal suo modo di intendere il calcio, meno fisico e decisamente più palleggiato rispetto all'idea che aveva Pioli. Lo dimostrano anche i novanta minuti di panchina riservati ieri a Benassi, con il quale non è stato fin qui un amore a prima vista.

Insomma, l'idea che a Montella in estate un regista serva come l'aria, è piuttosto lampante. Ma intendiamo un regista vero, che non può per esempio corrispondere all'identikit di Norgaard, bocciato in pieno dal nuovo allenatore anche nella sua voglia di fare tentativi, di ruotare, di concedere una chance. Al danese per ora non è stata data questa possibilità, e difficilmente accadrà in queste ultime quattro uscite, in vista di un trasferimento estivo che sembra inevitabile. E che non sarà certamente l'unico. Anche Veretout, uno dei massimi colpevoli di ieri sera, per esempio sembra avere la valigia in mano, ed in generale è da attendersi una totale rivoluzione nel reparto centrale del campo, cuore pulsante del calcio voluto da Montella. Un gioco fatto di palleggio e di coraggio, attualmente inapplicabile visti gli uomini a disposizione. Proprio come ha ricordato l'allenatore ieri sera presentandosi a parlare ai microfoni del post-partita. A lui però il compito almeno di trovare le contromisure necessarie per non trasformare anche le ultime quattro di campionato in una replica dello strazio andato in scena ieri sera nel tristemente vuoto prima, e in vena di contestare poi una volta riempitosi, Franchi.