QUESTIONE DI EPISODI
Spesso e volentieri, nel calcio ma non solo, sono gli episodi, i dettagli, i particolari a fare la differenza. Soprattutto quando ci si trova di fronte a vere e proprie imprese da compiere. Con questo non ci sogniamo certo di relegare la sconfitta in Champions della Fiorentina a semplice casualità, o coincidenza. Ci limitiamo, però, a sottolineare come nella gara di ieri sera alcune situazioni, determinati episodi, taluni gesti tecnici ed interventi siano risultati determinanti, nel bene e nel male.
In bene c'è da dire che, al solito, la Fiorentina ha un portiere strepitoso. Non fosse stato per Frey, nella ripresa, il risultato finale sarebbe stato probabilmente molto più ampio del 3-0. Stpettacolari, in tal senso, almeno un paio d'interventi di puro istinto del portierone gigliato. Altrettanto bene, soprattutto in prospettiva futura, è andato Mutu. Certamente il suo colpo di testa nel finale avrebbe potuto riaprire la gara, ma la condizione del romeno è in evidente crescita. E fosse stato per qualche centimetro in meno, chissà cosa sarebbe potuto accadere a un quarto d'ora dalla fine. Idem per Gilardino sul quale, ovviamente, di dubbi non ce n'erano, ma che comunque avrebbe meritato ben altra fortuna su quella girata volante fuori di un niente mentre i viola provavano a risalire la chiana.
In male, tuttavia, sono troppi gli errori che hanno condannato la Fiorentina a Monaco, bocciandola di fatto in questo primo, durissimo, esame di maturità. E' fin troppo facile porre l'accento sugli errori di Vargas, ma quel che più preoccupa è la ripetitività con la quale il peruviano ha costantemente perso l'uomo, ricercando peraltro sempre e solo l'intervento con il piede sinistro. Risultato, il primo gol di Klose e un altro pallone, nella ripresa, sul quale c'è voluto il miglior Frey. Ma oltre a Vargas, e a un Montolivo spento come nelle ultime gare che cominciano a essere forse troppe, molto sarebbe potuto cambiare sull'occasionissima di Felipe. Il brasiliano aveva accanto Gilardino e Mutu e l'appoggio facile avrebbe di fatto spalancato la porta a uno dei due attaccanti. Da segnalare, infine, le "giorgine" di Santana, i cui dribbling riusciti sono diminuiti a vista d'occhio rispetto all'ultima, positiva, prestazione contro la Reggina.
La Fiorentina, in conclusione, deve ancora crescere, ma non è certo tempo di processi, condanne o quant'altro. La squadra dovrà reagire, crescere di fronte a corrazzate come il Bayern, e provare a rialzarsi il prima possibile visti i fitti impegni. Prandelli saprà bene come riuscirci, non ne dubitiamo, ma forse, alla fin fine, fare in modo che determinati episodi tornino sempre a favore dei viola, potrebbe essere il primo, necessario, intervento per cambiare rotta. In Italia, e in Europa.