QUESTIONE DI MODULO
Era il 20 dicembre quando i tifosi viola tornarono a vedere, per la prima volta dopo anni, una Fiorentina schierata col 3-5-2. Quel giorno andava in scena il recupero della prima giornata saltata per lo sciopero dei calciatori, e i viola pareggiarono a Siena disputando un finale di partita in crescendo, frutto anche del nuovo schieramento tattico dettato allora più dalle contingenze del momento che dalle reali intenzioni di Delio Rossi. La difesa a 3 ed il centrocampo folto, però, piacquero al neo tecnico viola, tanto che decise di riproporli nelle uscite successive. Fino alla scorsa partita, quando Rossi, sempre per esigenze dettate più dagli assenti che dai presenti, è tornato ad un più scolastico 4-4-2, facilmente modificabile in un 4-3-2-1 a seconda delle fasi di gioco. Nel secondo tempo, invece, spazio al 4-3-1-2 con Lazzari trequartista, soluzione già sperimentata con poche gioie in altre occasioni. Stesso discorso dicasi per il 4-3-3, mai troppo apprezzato da mister Rossi, che ha sempre portato avanti la sua convinzione di dover adattare il suo modulo di gioco ai giocatori a sua disposizione, e non viceversa. Insomma, un turbinio di moduli dal quale sembrava essersi distinto il 3-5-2, almeno fino alla gara col Bologna.
Questa situazione, presentatasi nel primo mese dell’ex tecnico di Lazio e Palermo sulla panchina viola, adesso è tornata quasi sotto silenzio a farsi pressante. Le ultime 2 prestazioni della Fiorentina carrozzata 3-5-2, in fondo, parlavano di 5 gol subiti e 0 realizzati, con l’aggravante di forti sbandamenti difensivi e pochissime occasioni da rete create. Per questo, l’equilibrio che sembrava essere stato raggiunto è improvvisamente venuto meno. Il problema, adesso, è capire ciò che in 3 mesi e mezzo nessuno fra tifosi, dirigenti ed addetti ai lavori (Rossi compreso, visti i continui cambiamenti) è riuscito a capire: quale sia, cioè, il modulo migliore alla luce delle caratteristiche dei calciatori attualmente in rosa. Ma il tempo adesso stringe, e l’urgenza di venire a capo della questione è massima, visto che già fra 5 giorni ci sarà la sfida salvezza col Cesena.
4-3-3, 4-3-2-1, 4-3-1-2, 4-4-2, 3-5-2. Da qui, salvo sorprese, Rossi sceglierà. Ma questi sono solo numeri, quelli che servono per le chiacchiere del sabato e del lunedì. Certo possono dare una direzione ai giocatori che scendono in campo, ma alla fine se ci fosse un gruppo convinto al 100% di vestire viola, tecnicamente e psicologicamente preparato e soprattutto disposto a mettere cuore e grinta davanti a tutto, avrebbe senso interrogarsi su tutto questo?