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QUESTIONE DI PRINCIPIO

di Paolo Bocchi

Un film già visto. La situazione di Riccardo Montolivo, che da più parti viene ormai dato come futuro centrocampista nerazzurro, presenta alcune analogie con quella che, anni fa, portò all'addio di Luca Toni.
La famiglia Della Valle, che sull'attuale capitano viola intendeva costruire la squadra del futuro, in risposta al rifiuto del centrocampista di Caravaggio a prolungare il suo rapporto con la Fiorentina, starebbe pensando ad una soluzione clamorosa: trattenere Montolivo a Firenze per un altro anno, fino ad arrivare alla scadenza del contratto prevista per giugno 2012. Le analogie rispetto alla situazione vissuta da Luca Toni riguardano la centralità di entrambi nei piani della società viola, piani disattesi però, in entrambi i casi, dalla voglia dei due giocatori di trasferirsi in un'altra squadra: l'Inter. Come andò a finire la storia nel caso del bomber di Pavullo è cosa nota. Toni fu "convinto" a restare a Firenze un altro anno e venne poi ceduto al Bayern Monaco per 11 milioni, contro i circa 25 offerti l'anno prima dall'Inter alla Fiorentina.

Nel caso di Montolivo invece, la questione di principio dei Della Valle, forse tra i pochi presidenti ancora convinti che i contratti nel mondo del calcio abbiano un valore e siano vincolanti per entrambe le parti, rischia di tramutarsi in un bagno di sangue a livello economico.

Se nel caso di Toni infatti, c'era ancora un contratto a tutelare la Fiorentina nei confronti delle ambizioni del giocatore, nel caso di Montolivo questo contratto tra 12 mesi non ci sarà più. Quali sarebbero quindi i vantaggi di un eventuale braccio di ferro tra le parti? A livello economico, soprattutto in tempi di riduzione monte ingaggi e di fair play finanziario, incassare o meno una cifra che dovrebbe oscillare attorno ai 15 milioni potrebbe voler dire avere i mezzi per acquistare, o trattenere, un paio di ottimi giocatori. Senza contare che Montolivo, che non ha mai fatto dell'agonismo il suo punto di forza, se trattenuto contro voglia non potrebbe certo garantire un rendimento all'altezza.

Viene da chiedersi quindi se abbia senso in questo caso farsi accecare dall'orgoglio, e fare di questo caso una questione di principio. Oppure per questa volta trovare una soluzione che accontenti tutti. Anche perchè, come la società ha sempre ripetuto, deve rimanere solo chi crede nel progetto. E Montolivo ha già fatto capire di non crederci più.