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QUESTIONE IRRISOLTA

di Tommaso Loreto

Era il punto di partenza nella scelta dell'impostazione generale, per il momento è il punto debole. Quello del gol per la Fiorentina è stato inizialmente un problema non di poco conto, oggi una vera e propria emergenza. Basterebbe lo score del centrocampista cannoniere a rilevare le difficoltà dell’attacco, ma anche addentrarsi nei numeri non risulta essere operazione piacevole. Con i cinque centri di Simeone, Chiesa e Pjaca si pareggia il bottino di Benassi, altri apporti dagli uomini offensivi non se ne registrano. 

Sullo sfondo resta così chi non ha avuto troppo spazio, da Thereau a Eysseric partito benino poi lentamente tramontato, fino a quel Vlahovic arrivato a Firenze con recensioni importanti. Di lui parlavano - e parlano - gli esperti come di un profilo di un sicuro interesse, eppure fino a oggi a parte qualche spezzone finale di gara non c’è stato modo di accorgersene. Certamente un fisico importante, che probabilmente ha fatto la differenza nelle diverse strade intraprese tra lui e Montiel, ma poco altro poteva emergere in appena 13 minuti, tanti quelli fin qui giocati. 

Bocciatura o meno per Vlahovic adesso si tratta di capire come coprire quella falla che l’estate ha lasciato scoperta. Perché se nelle intenzioni originali c’era la ricerca di uomini come Pjaca o Mirallas in grado di portare in dote gol e assist, a oggi il bilancio non può soddisfare: la questione attacco resta irrisolta. Ed è per questo che a gennaio la Fiorentina dovrà cercare rinforzi in attacco.

Pioli si aspetta l’arrivo di un centravanti che possa aiutare Simeone e magari dargli fiato quando ce ne sarà bisogno. Potrebbe persino diventare una priorità viola, quella della punta, con Corvino che dovrà trovare una sintesi tra le richieste del tecnico e le situazioni del mercato. Perché se non dovessero cambiare rotta gli attaccanti attualmente in difficoltà, e non dovesse arrivare nemmeno l’aiuto invernale da parte del mercato coltivare qualsiasi ambizione diventerebbe poco realistico.