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QUESTIONE IRRISOLTA

di Tommaso Loreto

La difesa sostanzialmente a tre con Biraghi che si sgancia fino alla metà campo e uno dei centrocampisti chiamato a palleggiare il più possibile. Sembrano essere questi i primi correttivi apportati da Vincenzo Montella. Un pareggio con luci e ombre ma al termine del quale i viola possono riflettere su qualcosa di buono. E’ mancato il guizzo vincente in attacco, ed è semmai un aspetto su cui intervenire al più presto, ma nella ripresa si è finalmente rivisto un gruppo che non ha smesso di credere nei propri mezzi. Superare i primi blocchi di testa può essere benissimo il primo passo. 

Non si esce tuttavia dal grande dilemma tattico che ha contraddistinto la stessa stagione di Pioli, quello di un regista cui affidare il gioco che in estate non è stato ricercato. Come Corvino abbia lasciato partire Badelj è storia nota tanto quanto l’avallo dell’ex allenatore, che sul momento aveva battezzato Veretout come erede del croato. In realtà l’esperimento ha funzionato a fasi alterne, e non a caso con il passare del tempo in quella zona del campo c’è passato anche Edimilson

Lo svizzero è adesso reduce da problemi fisici, ci sono ancora i 90 minuti di Torino per capire se potrà rientrare e dove, di certo potrebbe essere uno degli uomini da tenere di conto per la gara di Bergamo del 25 aprile. Quando Montella si augura di esser già riuscito a perfezionare meccanismi e manovre, ripartendo da una difesa che non è dispiaciuta contro il Bologna e da una regia da rendere più fluida, che tocchi a Veretout o a Edimilson. Anche perché, giocate dei singoli a parte, è forse questa la via migliore per rigenerare un attacco di recente finito in piena astinenza da gol.