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REBUS PEPITO

di Andrea Giannattasio

L'impressione è che anche Giuseppe Rossi stesso non ne voglia parlare. Perché quelle parole ("ritorno in campo") appaiono ancora oggi molto nebulose ed incerte. Nella testa del calciatore ed anche in quella dei medici e dello staff tecnico della Fiorentina. Giuseppe sorride, scalpita dalla voglia di poter anche solo tornare ad allenarsi con il resto del gruppo ma ancora gli è stato proibito di farlo. Il ginocchio destro, quel maledetto ginocchio, infortunatosi alla vigilia della gara col Real Madrid in agosto ed operato ad inizio settembre, continua a fare scherzi ed anche se rispetto alle passate settimane la sua situazione è migliorata, ancora non lascia tranquilli Pepito ed i medici viola. 

Eppure, comunicati societari alla mano, era stata la società viola stessa a sbilanciarsi sui tempi finali di recupero del numero 22 poco meno di venti giorni fa, quando il dottor Manetti si era così espresso nei riguardi di Rossi: "Sta andando tutto molto bene, ma la gestione dell'incremento dei carichi deve essere centellinata. Dobbiamo rispettare i tempi biologici del ginocchio. Pensiamo che dopo queste due settimane di lavoro potrà regolarmente tornare in gruppo". Era il 23 marzo e le due settimane ipotizzate dal medico sociale viola sono scadute quattro giorni fa. Esattamente nel giorno in cui, nel giallo attorno a Rossi, si è peraltro aggiunta un'altra testimonianza, stavolta sicuramente più pessimista. Quella di Vincenzo Montella.

L'aeroplanino infatti, alla vigilia della gara contro la Juventus in Coppa Italia (il 6 aprile), si era così espresso riguardo a Giuseppe Rossi: "Il ragazzo non si è ancora allenato col gruppo e non mi risulta che i tempi del suo rientro siano così brevi come si legge sui giornali. Vediamo se riceverò qualche sorpresa in questi giorni". Una sorpresa che difficilmente potrà arrivare in tempi rapidi, secondo quanto trapela dal centro sportivo e a giudicare soprattutto da quelle che sono state le parole di Pepito stesso, da ieri divenuto nuovo testimonial dell'ATT: "Il mio ritorno in campo? Siamo a buon punto ma non c’è fretta. Quando il ginocchio deciderà che è il momento di tornare, allora mi vedrete giocare". Il sorriso di Rossi è quello di sempre, così come l'immancabile forza d'animo. Ma il ritorno in campo, ancora oggi, resta un rebus.