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RETEGUI NON SA DI AMBIZIONE, STADIO CHE INVECE SA DI ALIBI

di Sonia Anichini

Probabilmente c’è qualcosa che mi sfugge nella lingua italiana o forse in quella che parla la gente di calcio o forse, per essere più precisa, in quella che parla la dirigenza viola. Sono passati pochi giorni dalla conferenza stampa dei Direttori e tutti abbiamo annotato nella nostra mente la parola “ambizione”, che è stata più volte tirata in ballo, e che vogliamo considerare il viatico per la nuova stagione della Fiorentina. Ma, come al solito, non mi pare che ci sia coerenza fra quello che si dice e quello che si fa.

È chiaro che siamo ancora agli inizi del mercato e quello ufficiale partirà il 1 luglio, ma come si sposa la voglia di migliorarsi con il nome di Retegui che è rimbalzato in questi giorni sui media? Senza nulla togliere al calciatore del Genoa, adesso impegnato agli Europei con la Nazionale Italiana, ma non credo che questo profilo faccia infiammare la piazza di Firenze perché come attaccante non è prolifico come i nostri desideri vorrebbero. Dopo anni di centravanti che in campionato non arrivano nemmeno in doppia cifra, credo si possa chiedere qualcosa di più visto che l’argentino naturalizzato italiano ha fatto in questa annata 7 gol in serie A più 2 in Coppa Italia. I numeri non fanno saltare dalla felicità e se si considera anche quelli a cui stanno molto attenti in società, e cioè i soldi da tirare fuori per averlo, i 30milioni richiesti mi paiono effettivamente troppi. Contesto spesso le decisioni della dirigenza, ma tale esborso per il centravanti dei grifoni mi pare esoso.

Va da sé che per migliorarsi bisogna spendere e mi auguro che lo staff tecnico sia in grado di guardarsi intorno, forti dello scouting che ci hanno fatto sapere essere molto attivo, per trovare un calciatore che possa tornare a vestire i panni del goleador. Il DS Pradè si è cosparso il capo di cenere dicendo che è stato un suo errore non aver trovato un valido sostituto di Vlahovic, quindi mi aspetto che questo sia il mercato della riparazione definitiva ed efficace di questa mancanza.

L’altro nome che è circolato è quello di Lorenzo Lucca e anche qui si parla di numeri non altisonanti per quanto riguarda i gol. Il ragazzo era già stato accostato alla Fiorentina quando giocava nel Pisa ma non se ne fece di nulla e nel frattempo Lucca si è fatto un anno con l’Ajax e uno con l’Udinese, sempre in prestito. Leggo che la valutazione è molto più bassa di quella di Retegui e questo potrebbe giocare a suo favore. Io nel frattempo mi consolo con quanto ho trovato sui social e cioè che qualcuno lo chiama “Lucca Toni”. Mi si sono illuminati gli occhi e il cuore al ricordo di quanto ci ha resi felici il nostro Tonigol!

È uscita anche la suggestione Icardi che non prendo nemmeno in considerazione perché proprio una suggestione rimarrà, ma quanta voglia di centravanti c’è a Firenze?

L’unica cosa che però vorrei finissero di propinarci è la storia dello stadio. Ancora discorsi intorno alle difficoltà tecniche ed economiche che la ristrutturazione comporterà, ancora lamentele che nascondono la possibilità di un nuovo alibi alla crescita calcistica della Fiorentina. Peccato che fosse tutto noto, che la società sapesse a cosa andava incontro, che ci sono esempi lampanti di come si possa giocare e ottenere soddisfazioni anche con una capienza ridotta, ma qui si continua a piangere.

Credo che la dirigenza abbia capito che il popolo viola è stufo delle parole e spero che riescano a dare concretezza alla famigerata ambizione che, da vocabolario, è “il desiderio legittimo di migliorare la propria posizione-aspirazione ad un notevole miglioramento-desiderio di eccellere-di migliorare la propria posizione professionale.”

Come dicono quelli simpatici…pettiamo!

La Signora in viola