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RIBERY FA VACILLARE IL CREDO, ORA UN TRIDENTE È POSSIBILE

di Dimitri Conti

Mentre gli allenamenti della squadra riprendono verso un regime di normalità, c'è un pensiero che frulla da qualche tempo nella testa di Iachini, e ha le fattezze di un esperto francese che ha vinto più o meno tutto nel calcio e adesso veste la maglia della Fiorentina.

Nessuno, forse neanche il tecnico, credeva inizialmente - pre-Covid, in pratica - di poter contare così presto - guardando al campionato, non al mese - su Franck Ribery, e ora che la ripartenza si avvicina, e il ragazzino di 37 anni scalpita con la voglia di chi ancora deve affermarsi, diventa sia una (grande) risorsa in più che una nuova questione tattica con cui l'attuale allenatore viola non ha fin qui mai convissuto.

Gli equilibri tattici in Italia sono una sorta di dogma, e Iachini in tal senso, soprattutto su alcuni aspetti, rappresenta una sorta di sacerdote. Non a caso la ricetta per risollevare la Fiorentina è passata sì dallo stesso 3-5-2 che anche Montella aveva adottato, senza successo, nel suo corso commissiano, ma con una dinamica di gioco totalmente differente nelle due fasi: più conservativa e attenta alla copertura degli spazi difensivi quella di Iachini, che davanti ha potuto contare anche su un Cutrone in più per dare maggior peso a un reparto privo sì di Ribery, ma anche dotato di un Vlahovic più maturo. Anche per merito di Montella, va detto, e il serbo ha ribadito più volte la sua gratitudine. L'Aeroplanino, peraltro, aveva risolto la questione Ribery inserendolo come partner d'attacco di una coppia piuttosto convincente con Chiesa, tutta velocità e transizioni palla al piede, ma alla lunga si è rivelata una soluzione inefficace quando era la Fiorentina a dover fare la partita.

Lo scenario inedito, con un calendario fitto di impegni, e il rientro del francese unito ad un reparto offensivo che conta numerosi nomi, visto che oltre a quelli citati qualche riga sopra vi sono pure i poco impiegati Sottil e Ghezzal i quali, nell'ottica di un turnover che ci sarà, sperano di avere chance in più, e al fatto che Iachini possa esser certo di una riconferma solo in caso di spinta semi-miracolosa verso l'Europa, l'idea di potersi far trascinare da un tridente là davanti sembra più che una remota possibilità. Servirà ovviamente poi riequilibrare il tutto con il centrocampo, visto che per forza di un cose un posto spetta a Castrovilli, al quale non manca certo la quantità ma che predilige la qualità, e che verrà meno una pedina. Non è una rivoluzione, ma un pensiero offensivo, e non è detto che già contro il Brescia non possano esserci soprese in tal senso.