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Richardson chiede la cessione e sceglie Nizza: il piano della Fiorentina

di Lorenzo Della Giovampaola

Dopo le parole rilasciate due giorni fa a L'Equipe il destino di Amir Richardson sembra sempre più tracciato, e molto probabilmente non prevederà, almeno per i prossimi mesi, una sua presenza all'interno della rosa della Fiorentina. Il centrocampista francese infatti ha più di un piede lontano da Firenze, nonostante nell'ultimo periodo Paolo Vanoli gli abbia riconosciuto un minutaggio maggiore rispetto agli zero minuti che gli erano stati concessi da Stefano Pioli.

L'arrivo a Firenze
E pensare che al momento del suo arrivo dal Reims nell'agosto del 2024 per circa 10 milioni di euro in tanti nell'ambiente viola erano pronti a scommettere sulle qualità di un centrocampista dalla grande struttura fisica (alto 197 cm), ma anche dal sinistro molto educato. In questo anno e mezzo passato però sulle rive dell'Arno Amir ha avuto difficoltà nel mostrare con continuità il suo talento, nonostante nella scorsa stagione sotto la guida di Raffaele Palladino le occasione per lui non siano mancate. Sono state infatti 39 le presenze in maglia viola tra tutte le competizioni nel 2024/2025, di cui 16 da titolare, per un totale di 1770 minuti, con appena 2 gol e 1 assist. Ora, non che da Richardson ci si aspettasse chissà quali numeri in fase realizzativa, ma il problema per il centrocampista francese non sono state solamente le statistiche. Piuttosto a fare la differenza in negativo nel percepito generale è stata quella sensazione di leggerezza e mancanza di cattiveria che ha trasmesso in quasi tutte le gare giocate.

La mancata cessione in estate
Nonostante ciò al termine dello scorso campionato, come spiegato anche dallo stesso calciatore, la dirigenza viola ha scelto di puntare comunque su di lui, intravedendone il potenziale e togliendolo dal mercato, salvo però poi rimangiarsi la parola mettendo di fatto alla porta il francese negli ultimissimi giorni della sessione estiva (senza naturalmente riuscire a venderlo). Ecco che dunque arriviamo ai giorni nostri, con un Richardson mai utilizzato da Stefano Pioli nei suoi quasi 4 mesi di gestione sulla panchina gigliata e con qualche lampo di fiducia fornito al giocatore da parte di Vanoli, con due gare giocate da titolare, entrambe in Conference, ed un totale di 200 minuti disputati includendo anche la Serie A.

La scomparsa del padre
A questo racconto poi c'è da aggiungere anche il fattore extra campo, con la tragica scomparsa a novembre del padre, Michael Ray Richardson (ex cestista NBA), che ci aiuta capire perché quella di Amir Richardson può serenamente essere considerata la classica storia in cui, per vari motivi, non scocca la scintilla tra un calciatore arrivato dall'estero e un club, o meglio ancora, una città, come quella rappresentata dalla Fiorentina e da Firenze.

Il futuro tra Nizza, Siviglia e Verona
Ora per lui nel futuro potrebbe esserci di nuovo la Francia, con il desiderio confessato proprio dall'ex Reims all'Equipe di giocare nel Nizza, città in cui è nato e nella quale attualmente vive la madre. La Fiorentina è aperta a lasciarlo andare, ma senza perdere il controllo del cartellino e dunque con la formula del prestito. Sul calciatore gli interessi sono arrivati non solo da Nizza ma anche dalla Spagna, con il Siviglia che dopo l'estate potrebbe nuovamente farsi sotto, e dall'Italia, con il Verona che dopo essere stato rifiutato dallo stesso calciatore nello scorso mercato potrebbe effettuare una nuova offensiva questo inverno.


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