RIDIMENSIONAMENTO
Prima di tutto sarà necessario premettere che il mercato in sé impone più alternative. E soprattutto obbliga a giocare (su più tavoli) sempre e comunque a carte coperte, facendo filtrare il minimo possibile. Ma un conto sono le voci create ad arte per distrarre i media, un conto le logiche da mantenere all'interno di un calciomercato. Detto questo, sarà più semplice rendersi conto del perchè l'ultimo giorno di mercato chiude un'estate nella quale la logica è sfuggita ai più, aprendo uno scetticismo diffuso.
Che la Fiorentina avesse i suoi bei problemi di comunicazione si sapeva, ma che potesse smentirsi con questa facilità era molto più difficile da prevedere. Senza riaprire vecchie ferite come quelle di un Salah che non avrebbe mai dovuto giocare in Italia (oggi è alla Roma e di quei 18 milioni che la Fiorentina era pronta a sborsare per l'acquisto di tutto il cartellino non se n'è saputo più di un Milinkovic Savic già in sede (e sarebbero stati altri 10 milioni circa) o ancora di un Montella alle prese con un ciclo non ancora terminato (di quel gruppo ormai non resta più nessuno dopo le partenze di Neto, Pizarro, Aquilani, Vargas, Gomez, Basanta, Diamanti e Gilardino e conseguente risparmio sugli ingaggi), viene fin troppo facile individuare gli ultimi cambi di direzione.
Perchè dopo tanto tira e molla (nelle ultime ore seppure Blaszczykowski fosse già a Firenze anche per l'intermediazione di Macìa da una parte e Ramadani dall'altra) Joaquin lascia Firenze e corona il suo sogno di tornare a vestire la maglia del Betis. La questione di principio è stata messa da parte, per favorire la chiusura di un caso che tutti hanno gestito malissimo. Joaquin accontentato, dunque, e via libera all'arrivo in viola di Blaszczykowski, giocatore che prima degli ultimi problemi fisici aveva fatto vedere ottime cose. Una scommessa, certo, ma almeno un'operazione che non lascia completamente scoperta la fascia destra.
L'altro dietrofront è invece avvenuto sulla partenza di Basanta. A più riprese i viola hanno chiuso la porta a un prestito dell'argentino, ma alla fine i messicani del Monterrey l'hanno spuntata nonostante il milione e mezzo sborsato un anno fa dalla stessa Fiorentina. Una cessione che pareva aprire all'arrivo in extremis di Andreolli. In realtà il difensore dell'Inter si è accasato al Siviglia, e per la retroguardia di Sousa l'unica novità è rappresentata dal poter utilizzare Alonso anche nel ruolo di difensore centrale o dalla permanenza in extremis di Bagadur.
Eppure, in mezzo alla ricostruzione avviata dopo l'addio di Montella e con l'arrivo di Paulo Sousa, non sono mancati i proclami. Tra un incontro informale e l'altro (memorabile quello di ADV con i tifosi a Moena) si è prima smentito un eventuale “ridimensionamento”, e poi rilanciato l'acquisto dai tre ai cinque calciatori. Tutto ovviamente per consentire a Sousa di poter cucinare una homelette con le migliori uova a disposizione. Numericamente il conto può anche tornare, qualitativamente (almeno sulla carta) far quadrare tutto sarà più complesso. Anche e soprattutto per il tecnico portoghese che, adesso, in difesa dovrà riadattare Alonso e reinventare Gilberto se vorrà giocare a quattro.
Quello che sarà il cammino della Fiorentina lo dirà solo il campo, è chiaro, ma oggi sulla carta la squadra appare indebolita, in particolare in difesa. Quali fossero le intenzioni dei mesi scorsi, alla luce delle indicazioni d'inizio estate poi smentite, non è facile dirlo. Ma certo in questo mercato concluso con un bilancio in attivo come a gennaio quando arrivarono i soldi della cessione di Cuadrado, non sono mancate né le contraddizioni né tantomeno i repentini cambi di direzione.
Se non è un ridimensionamento tecnico/economico questo....