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RIGORI, Sbagliare è umano, perseverare...

di Tommaso Loreto

Possibile che certe smanie non possano essere sopite? Sembra quasi di essere di fronte a una scolaresca che si affanna ad uscire in anticipo sul suono della campanella. Eppure, e questo è forse l'aspetto più preoccupante, non è nemmeno la prima volta. Anzi, per la precisione, siamo al terzo indizio. Di quelli che formano la prova per intendersi. Due volte Gilardino, una volta Vargas. Nel mezzo Jovetic che rinuncia a tirare, il peruviano che segna e Ljajic che sbaglia dopo la richiesta del Gila. Passa il tempo, cambia il tecnico, ma quando l'arbitro fischia il rigore (evento assai raro a Firenze) c'è sempre un'aria strana sul campo.

Non serve entrare troppo nel merito. Tantomeno lasciarsi andare a supposizioni che, a bocce ferme, di certo non cambiano il risultato della partita contro il Palermo. Però il segnale è indicativo dello stato attuale della Fiorentina. Ecco perchè lascia a dir poco perplessi la richiesta di Gilardino di calciare il rigore. Perchè al di là di un Ljajic che, anche forte delle indicazioni del tecnico, s'impone lo stesso come rigorista è indubbio che un atteggiamento del genere non favorisca la fiducia. E allora, quando vai a tirare un rigore, anche un fattore del genere può avere il suo peso. Se poi, sull'argomento, lo stesso Mihajlovic ha più volte chiarito, allora è davvero difficile comprendere il perchè del persevare in queste "genialate".