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RIMONTA AL CARDIOPALMA, SERVE L'IMPRESA CONTRO L'ANTIPATICO GASP

di Sonia Anichini

Avrei tanto voluto un risultato diverso ieri sera contro l’Atalanta, non fosse altro per zittire l’antipatico di Gasperini. L’aggettivo non è preso a caso ma fa riferimento ad una sua affermazione su Chiesa, visto che è tornato sull’argomento “cascatore” ed ha sentenziato che, intorno a Federico, si sta creando “antipatia” per il suo atteggiamento. Nel campo della simpatia pare un esperto ma, quando la distribuivano, lui era assente e non può certo crescergli ora. Intanto sono felice che il nostro “cascatore” abbia aperto i gol della rimonta viola e abbia dato l’ennesima prova della sua appartenenza ad un altro pianeta calcistico.

Devo dire che per come si era messa la partita, dopo 18 minuti in svantaggio per due gol, sarei voluta tornare a casa. La serata è iniziata con uno spettacolo favoloso dato dalla curva con la riproduzione della fascia di capitano di Astori e tutto lo stadio con le bandierine col suo nome e il numero 13. Un’emozione incredibile che fa capire quanto sia profondo e inesauribile l’amore che ci unisce al ricordo di questo giovane che ci ha lasciato troppo presto. La gara però rischiava di rovinare tutto e ti chiedi come cavolo sia stata preparata se, dopo pochi minuti, stavamo per riporre tutti i nostri sogni sulla Coppa Italia. Pioli ha trovato la serata sbagliata per provare la difesa a tre e il reparto è in grande sofferenza con l’assenza di Pezzella, prova ne sono i tanti gol che vengono incassati. Hugo poi ha trovato una serata veramente negativa e sui primi due gol atalantini ha le sue belle colpe.

Ma quando pensi che sia tutto perduto, questa squadra strana che sembrava sul punto di tracollare, ribalta la partita e con Chiesa e Benassi ci va andare al riposo col sorriso sulle labbra. Chiesa è il nostro gioiello ma anche Benassi in quanto a gol ci da delle belle soddisfazioni e vederlo esultare come un pazzo lo ha reso uno di noi perché sugli spalti si è scatenato il delirio. Salti, urla, abbracci come se si fosse vinto davvero qualcosa. Purtroppo, la ripresa ci vede di nuovo soccombere e la respinta di Lafont non è stata delle migliori consentendo ai bergamaschi di tornare in vantaggio e di farci ripiombare nello sconforto più assoluto. Game over, pensavamo ma con questi ragazzi non si sa mai come finisce finchè l’arbitro non chiude l’incontro ed infatti troviamo il 3-3 con Muriel. Se la Fiorentina lo fa per mettere alla prova le nostre coronarie, la nostra resistenza fisica e psichica, sappia che stiamo tutti bene ma che, dopo l’Inter domenica e l’Atalanta ieri, stiamo per collassare!

Adesso passeranno due mesi prima di giocare la gara di ritorno a Bergamo e potrebbe succedere di tutto ma per noi è lì che giocheremo la nostra finale perché abbiamo un solo risultato a disposizione: vincere…o l’opzione di scorta del pareggio dal 4-4 in su. E’ chiaro che avremmo preferito non prendere gol in casa, avremmo preferito vincere ma siccome da queste parti niente è così facile, proveremo a fare l’impresa e a renderci ancora più antipatici agli occhi del Gasp.

La Signora in viola