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RITORNO ALLE ORIGINI

di Dimitri Conti

Quella intorno al ruolo di Federico Bernardeschi è una discussione che ormai va avanti dallo scorso anno, e che accende i cuori e gli animi dei tifosi gigliati. A dare nuova linfa all'interminabile discussione ci ha pensato il ct dell'Italia Giampiero Ventura, che, dopo averlo testato addirittura da mezzala - tentativo probabilmente nato e finito lì, dopo la scialba prova offerta dal carrarino contro la Macedonia - ora ha sparigliato ancora una volta le carte sulla tavola. Innanzitutto un approccio fatto di mordente e voglia di dominare la partita, che ha portato l'ex allenatore del Torino a puntare ancora su un suo vecchio cavallo di battaglia, quel 4-2-4 che rese grande il Bari qualche anno or sono.

Un 4-4-2 fatto di spinta laterale estrema, dove coloro che occupano le fasce si trasformano senza se e senza ma in attaccanti esterni. E lui, Federico Bernardeschi da Carrara, attaccante esterno ci è nato. Quel vestito lo ha indossato, soprattutto nei primi anni di carriera, quando Montella e, in special modo, Drago in quel di Crotone avevano cucito per lui quel ruolo, in quella posizione di campo, per farlo rientrare su quel sinistro così velenoso. Meno quantità, meno richieste di aiuto alla squadra, di ripiegamenti difensivi, e più spazio alla fantasia. In controtendenza con quelle che erano le richieste tattiche di Sousa, almeno fino a qualche partita fa. Chissà che le scelte operate da Ventura non possano spostare del tutto il peso lungo la bilancia tattica.