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ROBA DA MATOS

di Iacopo Barlotti

Le certezze, in vista della gara di stasera, sono soprattutto quelle relative agli assenti. Da Gomez a Rossi, da Aquilani a Pasqual. Ecco allora che nel 4-3-2-1 di Montella là davanti potrebbe davvero toccare a Matos Ryder, l'unico giocatore che fra quelli a disposizione somiglia di più a un attaccante.

Ovviamente neanche il giovane brasiliano, classe 1993, è una prima punta, così come è probabilmente più fantasista che seconda punta. Nella gara col Paços di quindici giorni fa ha però dimostrato che il fiuto del gol non gli manca affatto: il tempo di entrare in campo, toccare il primo pallone e depositare in rete lo splendido assist di Borja Valero per il 2-0 contro i portoghesi. Un esordio in maglia viola da ricordare. Matos è però un vero jolly offensivo: può giocare esterno, partire da sinistra ed accentrarsi come faceva Ljajic, oppure fare la seconda punta. Ma stasera farà di più: se davvero Ilicic - come ha spiegato Montella - non dovesse essere in condizione, sarebbe proprio Matos il punto di riferimento dell'attacco viola. Un "falsissimo nueve", come si dice al giorno d'oggi. Ma in grado con dribbling e velocità di creare superiorità numerica e permettere gli inserimenti dei compagni. Oppure di cercare ancora il gol.

Quando Mazuch giocava nella Primavera viola, Matos faceva già parlare di sé negli Allievi, vincendo lo scudetto contro l'Inter. Era il 2008-09: oggi i due si ritrovano avversari alla Dnipro Arena. Sono entrambi cresciuti, dopo percorsi diversi, l'uno nell'Est Europa, l'altro fra Firenze e il Sudamerica. Ma Matos con quella faccia da bambino vuole ancora stupire tutti. E stasera (in quello che sarebbe il suo esordio da titolare) avrà un'altra chance nella fredda Ucraina di inizio autunno.