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ROCCO ORA CHETA TUTTI. BRAVO ANCHE A COPIARE LA DEA

di Sonia Anichini

Caro Rocco che sei in America, voglio farti i complimenti per la nuova iniziativa che hai lanciato. Ti ringrazio perché presti più attenzione tu alla nostra identità che tanti soggetti offuscati dal caldo e dalle paturnie da calcio mercato. Abbiamo gradito la tua partecipazione alla vita cittadina e, anche se molti scalpitano in attesa dei nuovi calciatori per Fiorentina che sarà, mi voglio soffermare sulla tua voglia di portare il giglio oltreoceano, di dare alla nostra squadra una risonanza internazionale che purtroppo manca da tempo sui campi di calcio, ma soprattutto sul vestire di viola i neonati della nostra città. Bellissima operazione che ci eviterà un giorno di vedere nel ritiro della Fiorentina, come è successo a Moena di recente, un bambino con la maglia juventina di Ronaldo. Le creature non si toccano, ma i genitori avevano bevuto? Non sono molto democratica e sportiva quando si parla di strisce e quando si intrufolano nel nostro territorio!

L’idea è molto bella ma non è originale e prende spunto da quello che fanno da anni nell’Atalanta. “Se sei bergamasco non puoi non amare l’Atalanta, la squadra della tua città” è lo slogan che ha promosso la distribuzione delle magliette della Dea ai nuovi nati. Meglio cominciare subito a vestirli del colore giusto, a fargli sentire sulla pelle cosa vuol dire essere di Firenze e farli sentire orgogliosi delle proprie radici. Prendiamo anche in questo settore spunto dalla società di Percassi, tirata in ballo pure da Pradè per quanto riguarda la programmazione e la costruzione di una squadra competitiva. Si, perché piace tutto quello che gira intorno al mondo viola, ma se non si comprano giocatori arrivano già i primi musi lunghi che per me sono più asfissianti delle temperature di questi giorni. Abbiamo avuto pazienza e mercati ridicoli con “loro” negli ultimi anni e adesso abbiamo furia e, non contenti, alcuni dei tifosi smaniosi cominciano a dubitare delle parole e dei progetti di Commisso. Fatevi vedere da uno bravo o uscite col cappello che i colpi di sole sono letali!

Sono andata a cercare in rete le date di arrivo, nella prima stagione di Pradè a Firenze, di alcuni dei calciatori più rappresentativi dell’epoca e ho visto che Borja Valero, Gonzalo, Aquilani e Pizarro arrivarono i primi di agosto e Savic addirittura il 31 a chiusura mercato. Perché stavolta non si può pazientare visto che c’è proprio tutto da ricostruire? Io sono stufa di stare male e dal 6 giugno ho deciso di affidarmi alla nuova gestione e aspetto tranquillamente la costruzione della squadra del mio cuore. Per la squadra del mio cuore adesso ho almeno una certezza che è quella di vedere ancora con noi Federico Chiesa perché, dopo la rivelazione di Barone, possono tacere tutti coloro che volevano altrove il 25 gigliato. Commisso ha promesso ad un bimbo ricoverato al Meyer, nella sua visita, che avrebbe trattenuto il gioiellino viola e credo che questo metta fine a tutte le ipotesi di partenza. Sui sentimenti veri non si scherza, coi bambini, oltretutto malati, ancora meno.

Saluto intanto con grande affetto un arrivo, quello di Dainelli nello staff tecnico che porta un po’ di toscanità nel gruppo dirigenziale e, per quanto ha amato la Viola, sono convinta che saprà trasmettere la sua passione ai calciatori nuovi o vecchi che siano. Lui che lasciò il Franchi piangendo, dica due paroline al simpatico francese che aspetta di accasarsi altrove o casomai lo accompagni all’uscita…senza nemmeno una medaglietta ricordo!

La Signora in viola