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ROCCO SFATA UN TABÙ, CASTRO SUPER E FR7 UTILE ANCHE DALLA TRIBUNA

di Sonia Anichini

Menomale s’è vinto, altrimenti per Commisso sarebbe diventata una beffa visto che, con la sua presenza sugli spalti, la Fiorentina non aveva mai fatto bottino pieno. Non vorrei mancare di rispetto ma si rischiava di far diventare Rocco non proprio un porta fortuna e lui stesso, molto simpaticamente, lo ha riconosciuto. Ma questo step è stato superato, con un po’ di difficoltà ma superato. In questo momento, con le assenze importanti che c’erano, l’imperativo categorico era vincere e quello abbiamo fatto. Mi hanno riempito d’orgoglio le immagini che arrivavano dal Mapei Stadium dove si vedeva la gioia di tutti i partecipanti che esultavano per il risultato acquisito. In tribuna Commisso con il figlio e la moglie, Pradè e Barone mentre in un altro settore si abbracciavano Ribery, Caceres e Dainelli, per finire coi ragazzi che si sono letteralmente spogliati delle magliette per lanciarle ai tifosi, tanti anche stavolta, che sono accorsi in un turno infrasettimanale e notturno.

Una grande famiglia che festeggia tutta insieme le imprese del campo. Mi pare di vivere in un’altra galassia, non tanto per il gioco e i risultati, ma per l’atmosfera e la comunione d’intenti. Commisso mi sembrava provato, sfinito dalla tensione ieri sera, ma non così stanco da non potere andare sotto la curva dei tifosi viola a salutarli. Cose mai viste da queste parti. L’entusiasmo è contagioso e fa bene a tutti, soprattutto ai nostri ragazzi che ieri hanno giocato una partita complicata con nuovi calciatori nello schieramento e alcune difficoltà nel costruire il gioco. Il primo tempo è iniziato a palla ma dopo pochi minuti si è persa la verve e la lucidità finendo per prendere gol e non riuscendo a trovare la chiave giusta per svoltare.

Fortuna vuole che in squadra ci sia un nuovo gioiello che brilla ormai di luce propria e che ci strabilia gara dopo gara. Gaetano Castrovilli, sta togliendo piano piano l’attenzione a compagni più titolati e soprattutto a Chiesa che, anche contro il Sassuolo, mi è sembrato poco convincente. Il numero 8 ha pareggiato, con il suo secondo gol in viola, e ha poi servito l’assist a Milenkovic per il definito vantaggio. Bravo, bravissimo. Mi è piaciuta molto anche la dedica cha ha fatto a Ribery mostrando con le mani il numero 7. Sarò una inguaribile romantica, ma queste cose mi piacciono, mi fanno star bene. Vedere il rispetto e la deferenza che il francese attira su sé stesso sono la conferma dello spessore tecnico e umano che ha portato nello spogliatoio. Intanto, per fortuna, scaliamo una partita senza la sua presenza senza danni. Se poi, come ha detto Montella, Franck gli ha consigliato anche i cambi da fare, vediamo come sia utile alla causa anche dalla tribuna.

Adesso non resta che recuperare le energie per affrontare domenica il Parma che arriverà al Franchi arrabbiato per la sconfitta patita in casa contro il Verona, ma i viola non devono adagiarsi ed è obbligatorio vincere anche questa partita per dare continuità ai risultati.

La Signora in viola