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ROMA-FIORENTINA, Le sfide nella sfida

di Marco Conterio

Felipe Melo vs Julio Baptista
Sfida tutta brasiliana, a suon di muscoli e grinta. Da una parte il Gladiatore, dall'altra la Bestia. Potenze allo stato brado, martello contro sciabola, piede sempre caldo contro fendente sempre pronto. Melo agirà in cabina di regia e presumibilmente sarà suo il compito di fermare il neo-trequartista giallorosso, rinato con il nuovo modulo di Spalletti e molto abile in entrambe le fasi.
Pro: Baptista, a differenza di Melo, è lento sul breve, mentre ha gran velocità negli spazi aperti. Sarà compito del viola cercare di non fargli prendere campo e di farlo svariare anche sugli esterni, impedendo così preziosi rifornimenti per i due attaccanti.
Contro: Felipe Melo, gioco forza, sarà costretto ad agire molto basso e con un uomo in costante pressione in fase di possesso palla. Baptista ha fisico e quindi è in grado di strappare il pallone quando il centrocampista gigliato lo protegge per smistarlo dagli esterni: Melo dovrà tenerlo il meno possibile tra i piedi, cercando subito di verticalizzare o di servire i compagni.

Daniele De Rossi vs Riccardo Montolivo
E' la sfida azzurra prima e viola/giallorossa poi. Sono presente e futuro della Nazionale di Marcello Lippi, perni della mediana che verrà. Si conoscono abbastanza bene, al massimo del rendimento sarebbero una coppia perfetta perché complementare.
Pro: De Rossi dovrà tenere a più riprese d'occhio Montolivo, onde evitare che avanzi palla al piede, visto che dalla sua parte Taddei ha propensioni tutt'altro che difensive. In posizione di regista arretrato, inoltre, De Rossi avrà anche la pressione di Santana, uomo in più da tenere sott'occhio.
Contro: De Rossi giostra bene i tempi della manovra, in mezzo al campo Montolivo dovrà essere il primo ad uscire in mediana ma così facendo rischia di lasciare spazio a Taddei (o Perrotta), esponendo così Vargas a pericolosi due contro uno, viste le frequenti sovrapposizioni di Cassetti.

Francesco Totti vs Alessandro Gamberini
Estro contro generosità, carisma e genio contro sudore e pedate. Le sfide tra attaccanti e difensori sono sempre così: c'è chi si prende le lodi e gli aggettivi più "issimi", chi permette agli altri di riceverne a bizzeffe. Sfide tra aperture e tallonatori, per dirla in gergo rugbystico. Totti è il calcio all'ennesima potenza, Gamberini è il difensore dell'Italia che verrà.
Pro: Totti non è più il Totti di un tempo, ma le ultime prestazioni hanno alzato l'asticella del giudizio stagionale in maniera considerevole. Gamberini è più veloce, rapido, abile sugli uno contro uno: dovrà cercare di essere concentrato a mille, su ogni pallone, ogni virgola, sperando poi nell'apporto fondamentale dei compagni di reparto e della mediana.
Contro: Totti svaria molto, Gamberini dovrà essere abile nel cercare sempre il giusto tempo dell'anticipo senza farsi prendere dalla frenesia dell'anti-dribbling. Zauri e Kuzmanovic, con Kroldrup e Vargas, dovranno essere abili ad arginarlo a turno, tenendolo spesso spalle alla porta. Raddoppiare sarà fondamentale: Totti fulmina sull'uno contro uno e da fuori, dove Gamberini non potrà andare a contrastarlo per non rischiare di lasciare Frey scoperto agli inserimenti dei centrocampisti, è micidiale.

Adrian Mutu vs Philippe Mexes
Sarà il biondo transalpino a prendersi cura di Mutu. Loria è troppo lento, meglio piazzare chili e muscoli su Gilardino. Il rumeno è in cerca di una grande prestazione, anche se il clima all'Olimpico non sarà certo dei più sereni. Mexes è uno che gioca duro, a volte sporco, ma Mutu è abile anche nel conquistarsi falli in zone pericolose.
Pro: Per il motivo di cui sopra, Mutu cercherà spesso il contatto con il francese, vista l'irruenza dei suoi contrasti. Portarlo al largo, invece, significa lasciare solo Loria agli inserimenti di Santana e Gilardino, cosa positiva visto che l'ex Siena non è un fulmine di guerra e che Riise, sulla sinistra, non ha propensione prettamente difensive.
Contro: Il contro è Mexes. Uno dei difensori più forti in circolazione: capire come saltarlo, come metterlo in difficoltà, è un conto. Riuscirci, anche se si è Adrian Mutu, è un altro.