ROMA-FIORENTINA, Per non dimenticare...
di Matteo Magrini
Una Fiorentina troppo brutta per essere vera esce dalla gara dell'Olimpico con le ossa frantumate e si ritrova a fare i conti con i cronici problemi di personalità tante volte messi in evidenza in queste stagioni prandelliane. La squadra si è semplicemente consegnata alla Roma, offrendosi come vittima sacrificale sull'altare della rinascita giallorossa.
Tanti i punti interrogativi che la disfatta di Roma porta con sè. Primo fra tutti Montolivo, spettatore inerme di una vera e propria lezione di calcio impartitagli da De Rossi. Corsa, grinta, cattiveria, inserimenti e voglia di soffrire. Tutto il contrario della prestazione di Riccardino nostro. Lo abbiamo aspettato e coccolato, adesso la convinzione di averlo più che altro sopravvalutato si fa forte. Che ci smentisca, questa volta in positivo.
Sarebbe sbagliato però ridurre tutto al ragazzo di Caravaggio. Accanto a lui Zanetti trova una serata da incubo, così come Dainelli e Gamberini, tanto positivi a Lione quanto da brividi ieri sera. Se poi anche Frey sveste i panni da supereroe per mettere quelli da giocatore normale, fai presto a capire che la partita con la Roma è davvero nata sotto cattiva stella. Santana aleggia sul campo come un fantasma in un castello, con la differenza che l'argentino mette tutto fuori che paura, mentre Mutu brancola nel buio alla ricerca di se stesso. Poi c'è Gila. Assente per un'ora ma capace di regalare gli unici bagliori in una nottata da incubo.
"Forse molti ragazzi non reggono la pressione dei tanti impegni". Cesare Prandelli abbozza una spiegazione, che se confermata sarebbe agghiacciante. Se la crescita doveva passare dal salto di qualità dei giovani, la Fiorentina si è fermata prima di partire. Forse il solo Jovetic, al momento, dimostra di poter diventare calciatore veramente importante e quando steccano anche i "vecchi" allora la storia si fa brutta. Non a caso se nella serata peggiore di Zanetti, Gamberini e Dainelli la Viola si arrende supina sotto i ganci della Roma.
Occorre ripartire, da subito, ma senza dimenticare. E' bene che i giocatori, e soprattutto Prandelli, abbiano ben stampati sul viso i segni di questa batosta perchè resti solo un brutto episodio. Serva una reazione, ma soprattutto una decisa presa di coscienza. Questa è una squadra che può far bene, ancora una volta, ma i limiti sono evidenti. Se la squadra lo capisce, se ritrova l'umiltà, la rabbia e la voglia le soddisfazioni arriveranno, altrimenti sarà difficile ripartire. Ecco perchè questa serata non va dimenticata, perchè la Fiorentina si stampi in testa che così non si va da nessuna parte.
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Domenica 15 dicembre
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