ROSSI, Firenze col fiato sospeso. Dopo la visita...
Non potrebbe essere altrimenti. La tensione in casa viola e non è altissima in queste ore. Tutte le orecchie sono già puntate a Vail, in Colorado, dove attorno alle 22:30 italiane Pepito Rossi sarà sotto le mani del professor Steadman per la visita decisiva che appurerà la reale entità dell'infortunio patito domenica scorsa. Al di là, infatti, del grado di lesione al collaterale - già appurato lunedì scorso direttamente al CTO di Firenze - sarà importante capire se il legamento crociato, che ha comunque tenuto in modo perfetto all'impatto di Rinaudo, sia stato più o meno interessato da problema rilevato su Rossi. A causa del troppo gonfiore al ginocchio leso, infatti, le primissime analisi effettuate sul giocatore dallo staff medico viola e da quello di Careggi non hanno potuto appurare la corretta valutazione dell'entità del danno e, di conseguenza, la relativa prognosi. Ovvero quello che interessa maggiormente i tifosi, ubriacati (è dir poco...) in queste ore dalle decine di nomi di attaccanti avvicinati alla Fiorentina per sostituire Pepito.
Nel caso migliore, lo ricordiamo - nell'eventualità cioè, in cui il problema di Rossi riguardasse esclusivamente il collaterale - Giuseppe dovrebbe restare fuori dai campi per circa 6/7 settimane, un tempo relativamente breve che permetterebbe a Montella di riabbracciare per il finale di stagione il suo capocannoniere e che regalerebbe al giocatore un probabilissimo pass per Brasile 2014. L'ipotesi peggiore, invece, è quella che invece prevedrebbe un interessamento anche al legamento crociato, una complicanza non da poco che inevitabilmente allungherebbe i tempi di recupero del giocatore, la cui assenza potrebbe protrarsi fino a quattro mesi.
Indipendentemente da quello che sarà l'esito della visita di Steadman, il protocollo riabilitativo di Rossi nei prossimi giorni è già stato infatti definito: secondo quanto ricostruito da Firenzeviola.it, Pepito immediatamente dopo la visita ripartirà subito per New York (forse già oggi, considerando che tra il Colorado e l'Italia ci sono otto ore di fuso orario) dove saluterà il dottor Manetti (atteso a Firenze già dopodomani) e nel corso della prossima settimana inizierà il ciclo di terapie più specifiche assieme a Bongiorno direttamente nella sua Manhattan. Il giocatore si tratterrà negli USA per svariati giorni, in modo da stare a contatto con la famiglia, prima del suo ritorno a Firenze, ad oggi previsto attorno al 8-10 febbraio. Ma intanto, occhi, mente e cuore di Firenze sono tutti proiettati a Vail: quello che conta è il presente.