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ROSSI, Mercato? Magari valorizzeremo dei giovani

di Paolo Bocchi
Stefano Borgi

Queste le parole di Delio Rossi in conferenza stampa. Si parte da Gilardino. "Si è sempre messo a disposizione, ma in lui si era spenta una luce. Con me si è sempre comportato benissimo, ho dato l'ok alla sua cessione a malincuore. E' giusto tenere un giocatore senza motivazioni? D'accordo con il club, gli abbiamo dato la società di esprimersi altrove. Ora guardiamo al mercato: se dobbiamo prendere un centravanti 'tanto per', faccio con quelli che ho, ma la società non sta con le mani in mano. Firenze per me è un punto d'arrivo, non un passaggio, e vorrei che questo fosse chiaro anche ai miei giocatori. A gennaio devi trovare calciatori già pronti, che conoscono il campionato, non è facile".

Su Jovetic. "Ha le caratteristiche di un attaccante moderno, l'importante è che arrivi in area di rigore. Vale per lui come per tutti, c'è solo Messi che può risolvere tutto da solo. Agli attaccanti devi dare possibilità importanti con la squadra. Stevan è un giocatore importante".

Sul ciclo viola. "Da uno fatto troppo bene siamo in uno fatto forse troppo male. Però i Della Valle non vogliono disimpegnarsi, magari sono in difficoltà perché hanno dato tanto ed ora non riescono a riproporsi come hanno fatto prima. Però la volontà non è quella di disimpegnarsi, lo ribadisco. In ogni caso, il nostro punto di riferimento deve essere quello del fair play finanziario. La Fiorentina è una società con un futuro, però, nonostante le difficoltà, perché i risultati non sono consoni alla rosa che abbiamo. Inutile spendere e spandere per poi essere costretti a cederli per il fair play finanziario; aspettiamo le occasioni, magari valorizziamo qualche giovane".

Ancora su Gilardino. "Faccio l'allenatore da un po' di tempo e mi sono reso conto che Gilardino voleva andare, anche se non c'era riuscito. Non vedo perché devo tenere uno controvoglia, ma non è che ci ha marciato: è sempre stato corretto, non vedo dolo, solo difficoltà. Questo ragazzo va rispettato, ha fatto la storia di questa città, e poi ha voluto rimettersi in discussione con grande onestà".

Sul mercato: via coi proverbi. "Se uno preferisce l'uovo oggi alla gallina domani è un altro discorso, ma non pensate che l'erba del vicino sia più verde. Magari guadagni di più altrove, ma devi pensare in prospettiva e per questo ho scelto la Fiorentina. Adesso cerchiamo giocatori che faranno la storia di questo club".

Sulla formazione. "Se ho cambiato è perché non ho trovato l'alchimia, la chiave giusta per rendere al massimo. Tiravo la coperta e si scopriva dall'altra... Sono io, adesso, che devo mettermi a disposizione dei giocatori, non viceversa. Devo trovare la chiave, valorizzare i miei giocatori, renderli sicuri, più sicuri, ma schierare una squadra in campo non è come giocare con le figurine Panini. L'attacco? Farò leva su Jovetic, Cerci, Ljajic, sui migliori, ma quel che conta è il modo in cui attacchi".

Sulla cessione di Gila senza avere in mano il sostituto: "Noi non ci volevamo privare di Gila e quindi non abbiamo cercato un'alternativa, poi le cose sono cambiate e noi siamo alla ricerca di un giocatore con altre motivazioni. Io credo nelle cose concrete e non posso far altro che lavorare per cambiare una certa situazione. Non ho la sensazione di una società allo sbando, con una proprietà che vuole disimpegnare. Io non voglio raccontare favole ma posso solo lavorare. Io non ci dormo la notte per trovare una soluzione, e credo anche la società. Non mi pare che per i giocatori questa non sia più una piazza ambita. Un giocatore che viene solo se le cose vanno bene non lo vorrei".

Su Montolivo: "Non mi ha dato la sensazione che giochi tirando indietro la gamba o pensando ad altre squadre, altrimenti non giocherebbe".