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ROTTURA DEFINITIVA, CONTINUARE COSÌ NON HA SENSO

di Luciana Magistrato

Il tifo organizzato in sciopero, striscioni che tappezzano la città, i Della Valle che si eclissano. Stasera non è prevista infatti la presenza dei Della Valle, neanche del presidente Andrea che pur qualche volta si è visto a Firenze, ma in questo clima di contestazione non avrebbe neanche senso che il patron si affacci al Franchi, rimedierebbe solo bordate di fischi e cori contro, quelli ormai immancabili allo stadio. Il tifo organizzato ha ribadito la sua posizione nello striscione di questa mattina contro Diego Della Valle (invitato ad andarsene) e nel comunicato pubblicato sui social dove spiega il motivo dello sciopero, definito un "sacrificio importante che vuol essere segno di rottura definitiva nei confronti dell'attuale proprietà" e affermando più nel particolare che "Il bene della nostra Fiorentina non può conciliarsi con queste figure false e bugiarde che oggi la guidano" con un verdetto preciso: "La storia è finita". Insomma il clima di questa sera (stadio vuoto e contestazione) rispecchierà quello che accadrà anche nelle prossime gare casalinghe anche se i tifosi sono intenzionati a rivedersi e a decidere il da farsi da qui alla fine della stagione.

Un clima che di sicuro non fa piacere neanche a chi ha legato il proprio nome alla Fiorentina, sponsor in particolare, difficili anche da trattenere in questo momento, o a chi deve ospitare la squadra in ritiro (quanti tifosi andranno?), o semplicemente a chi lavora dietro le quinte. La squadra è chiamata comunque ad un moto di orgoglio e a scrollarsi di dosso una insicurezza ormai cronica anche se la rabbia dei tifosi non è verso di loro ma verso una proprietà che, con una gestione disastrosa, ha buttato all'aria quanto di buono aveva ricostruito negli anni precedenti e, a dire il vero, anche quest'anno visto che in molti avevano dato fiducia e fatto l'abbonamento. Ora le mosse spettano ai Della Valle, anche se diventa difficile anche un rilancio a questo punto, ma ripartire in queste stesse condizioni, puntando tutto e solo sui risultati che dovrà ottenere Vincenzo Montella per ricreare entusiasmo, non ha senso.