SABIRI, Fuori dal progetto Samp e a casa: il punto
Fonte: Luciana Magistrato
Sono giorni decisivi per il futuro della Sampdoria su più fronti, con la squadra a caccia di punti salvezza dei 15 ancora possibili (Samp fanalino di coda a 10 punti dalla quartultima), e la società impegnata a trovare una soluzione che permetta la salvezza senza passare dal tribunale. I 7 gol incassati tra Firenze e con il Torino hanno fatto precipitare una situazione già fortemente complicata dai due soli punti ottenuti nelle tre precedenti sfide salvezza con Cremonese, Lecce e Spezia, in cui ovviamente ci sono andati di mezzo anche i giocatori. Tra questi Abdelhamid Sabiri, il marocchino acquistato dalla Fiorentina a gennaio e lasciato a giocare proprio alla Samp.
Una mossa che, a differenza di quanto accaduto agli altri due marocchini presi a gennaio e lasciati per sei mesi al club di provenienza, Maleh del Venezia e Amrabat del Verona, stavolta si è rivelata un boomerang per il giocatore che aveva avuto anche la soddisfazione di disputare il Mondiale con il Marocco. Già accusato in questi mesi di avere ormai la testa altrove e rimasto indietro nelle gerarchie di Stankovic, proprio a Firenze si è toccato il punto di non ritorno. L'ambiente non gli ha perdonato di aver dato la maglia ad un bambino marocchino con tanto di bandiera del paese africano, spesso sventolata anche per Amrabat. Un gesto ingenuo e spontaneo - Firenze poco c'entra - che dopo il 5-0 e una salvezza ormai compromessa è apparso però, nel suo futuro stadio, fuori luogo per i tifosi doriani che lo hanno preso subito di mira.
I rapporti con Stankovic non hanno certo aiutato, con il tecnico che da quando è un giocatore viola lo ha schierato solo 153 minuti, e che dopo la gara con il Lecce lo definì "come un bambino": "Sabiri dobbiamo portarlo a livello mentale fisico per essere pronto e non fare brutte figure. Per giocare in Serie A devi essere pronto, devi essere una bestia. Deve fare la differenza per sé stesso, poi arriverà il successo. Voglio che migliori mentalmente e fisicamente. Il gioco non è solo stoppare di suola e smistare la palla" mentre nella sala stampa del Franchi domenica scorsa ha declinato qualsiasi giudizio dicendo ai media fiorentini che lo avrebbero giudicato da soli tra due mesi.
Che dunque fosse già ai margini per l'allenatore si era capito, con la situazione precipitata e il giocatore scosso per la rottura con l'ambiente e appunto il tecnico, la Sampdoria ha deciso di dargli il permesso di tornare a casa in Germania (già con il Torino non era stato convocato infatti), a tempo indeterminato ossia fino a fine stagione come sembra trapelare dal club. Ma il giocatore già nei prossimi giorni potrebbe tornare in Italia. Quello che è certo però è che Sabiri è fuori dal progetto della Sampdoria e dunque la Fiorentina a luglio si ritroverà un giocatore da ricostruire dal punto di vista fisico, visto il poco minutaggio ed ora lo stop di due mesi, se non morale.