SALVARE IL PIVOT
Non è stata certamente una serata felice per la Fiorentina di Paulo Sousa quella di ieri, dato che la squadra gigliata ha deciso di complicarsi le cose sul cammino europeo venendo sconfitta in casa dal PAOK, non tanto per la qualificazione che pare a tutti gli effetti ormai definibile come "acquisita", ma per il primo posto, comunque ancora ampiamente a portata della compagine in maglia viola. Prestazioni opache da parte di alcuni singoli, un approccio tutt'altro che esaltante, ed una concentrazione venuta meno proprio negli ultimi frangenti della sfida. Questi alcuni tra gli aspetti più negativi a proposito del ko con gli ellenici, ma, d'altro canto, c'è anche qualcosa di buono che è possibile salvare, e su cui continuare a lavorare in un'ottica di miglioramento complessivo.
Oltre ad una conferma del momento di ottima forma che sta vivendo Bernardeschi, sono arrivate impressioni più che positive anche sull'altro componente di quella che viene chiamata "la nuova B2". Babacar, oltre ad aver messo a segno un gol davvero di pregevole fattura, una di quelle reti che si possono definire "da attaccante vero", ha disputato una partita molto generosa, fatta di tanto lavoro sporco. Un lavoro da vero e proprio pivot, per dirla in termini cestistici: lanci velenosi da addomesticare di mestiere spalle alla porta, per metterli giù e renderli giocabili. E Babacar ha risposto presente, dato che oltre al gol ha fornito anche l'assist per la rete di Bernardeschi ha avviato la, purtroppo, temporanea rimonta. Insomma, al termine di una serata nera qualcosa da salvare c'è comunque, e quel qualcosa risponde al nome dell'attaccante senegalese, il quale, va ricordato, non toccava il campo da oltre venti giorni. L'ultima presenza risaliva infatti alla precedente sfida europea, quando Babacar scese in campo nei minuti finali della partita vinta 3-0 contro lo Slovan Liberec, sempre al Franchi. Kalinic, almeno ieri, è sembrato meno insostituibile.