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SBALLO VIOLA

di Tommaso Loreto

Partiamo dai numeri, che in mezzo a tanta baldoria potrebbero persino aiutare a ritrovare la migliore lucidità. Dall'inizio dell'anno 2015 la Fiorentina ha giocato un totale di 17 partite di cui quattro in Europa League e tre in Coppa Italia. Il bilancio è come minimo da incorniciare: trattasi di 11 vittorie, 5 pareggi, appena 2 sconfitte. Nello specifico vittorie pesanti suddivise tra le tre vittorie consecutive in Coppa Italia (Atalanta in casa, Roma all'Olimpico e Juve a Torino), altre due in Europa tra Tottenham e ancora Roma e altre sei in campionato impreziosite dalla vittoria a San Siro e dal recente k.o. inferto al Milan. 

Non è più un exploit, dunque, quello di Montella e della sua squadra. Bensì il ruolino di marcia di un gruppo che pare aver svoltato di brutto. Trovando coesione interna ed esterna allo spogliatoio, e perfetta simbiosi con i tifosi. Le stesse frizioni societarie, o le distanze con lo stesso tecnico, hanno oggi la sagoma di un ostacolo superato con rinnovata sinergia e con ritrovata esperienza negli errori passati. Ne è venuta fuori una squadra pienamente trasformata, non solo per quanto regalato dal mercato o da chi ancora non si era imposto.

Non solo l'impatto di devastante di Salah, o la crescita mostruosa di Badelj, hanno cioè reso la Fiorentina la splendida realtà che è oggi. Ma anche la compattezza dell'intera squadra probabilmente rinsaldata dalla partenza del funambolo Cuadrado, e la stessa serenità del tecnico che ormai può cambiare qualsiasi modulo e tentare ogni tipo di recupero (dopo Ljajic e Vargas aggiungere alla lista anche Ilicic). Una crescita smisurata, per certi versi imprevedibile, e che col passare del tempo dovrebbe coincidere anche con i rientri importanti di Mario Gomez, prima, e di un certo Giuseppe Rossi poi. Di questo passo, come minimo, c'è da aspettarsi uno sballo viola..