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SCELTA RADICALE

di Tommaso Loreto

Il dado è quasi tratto. L'arrivo di Corvino a Milano, nella giornata di ieri, apre le danze su una nuova fase di mercato. Quella che fa più rumore rispetto agli ultimi arrivi Hugo, Milenkovic, Gaspar. Perchè di mezzo c'è Borja Valero, e perchè con l'Inter alle porte la sensazione è che la vicenda possa davvero concludersi con un addio a Firenze che già fa discutere. I nerazzurri offrono ben di più rispetto ai viola in termini di tempi e stipendi, lo spagnolo ha attraversato un'annata difficile e tutto può succedere. 

Da una parte c'è la volontà di Corvino di affondare nel taglio netto di una scelta radicale, al netto dell'abbassamento degli ingaggi, ovvero il cambiamento dell'intera rosa. In pratica coloro i quali erano arrivati con la precedente gestione. Dall'altra parte c'è invece un uomo che avrebbe scelto volentieri di fermarsi a Firenze se i rapporti non si fossero irrigiditi sin dalle prime lusinghe di Spalletti, la scorsa estate, per arrivare a un'offerta cinese, quella dell'Hebei, rifiutata nell'ultimo mercato invernale. Quando lui per primo ha definitivamente capito che adeguamenti o rinnovi non sarebbero arrivati.

Adesso, nel giugno della rivoluzione, Fiorentina e Inter possono chiudere intorno ai 6 milioni di euro. Borja e la Fiorentina sono a un passo dai saluti, l'aria è destinata ad appesantirsi (al Franchi c'è già uno striscione) seppure sia lecito pensare che Corvino sia pronto a tempi ancora più rigidi. Con la Juve alle porte per Bernardeschi (ma in questo caso è soprattutto il giocatore ad avere il coltello dalla parte del manico) la Samp che bussa per Ilicic e con il resto di una rivoluzione radicale che punta a salutare gran parte della vecchia guardia. Senza troppi fronzoli, con strade che si separano in un modo già fin troppo doloroso