SCELTE FORZATE E RINVIATE
Una scelta forzata e un’altra probabilmente rimandata: il futuro della panchina viola continua a far discutere. Si dividono i tifosi nell’individuare la miglior soluzione tra i tanti nomi che circolano intorno alla Fiorentina, ma si divide anche la società che negli ultimi 20 giorni sta vivendo da vicino quelle problematiche che in tanti avevano previsto al momento della conferma di Giuseppe Iachini. E così in un deja-vu rispetto al post Spezia anche le ultime 48 ore si concludono senza scossoni in panchina, pur lasciando apertissima la strada di un esonero durante la sosta di campionato.
D’altronde la decisione di lasciare Iachini al suo posto ha più il sapore di un rinvio che non di una (nuova) fiducia confermata, tanto più se come pare Commisso abbia compreso quanti e quali siano le incongruenze riguardanti l’allenatore. Mentre lo spogliatoio sembra soffrire la precarietà di un tecnico i cui esperimenti non hanno quasi mai funzionato la dirigenza guarda altrove da tempo, ed è chiaro che gioco e risultati ne hanno risentito. Si dirà che rinviare il cambio rischia solo di allungare l’agonia, ma gli stessi tempi che vedranno i viola in campo sabato sera non hanno favorito il lato operativo.
Avanti con Iachini, insomma, almeno per i prossimi 90 minuti, poi di nuovo tutto sarà possibile. Da Prandelli a Montella, da Ballardini a Mazzarri o D'Aversa fino al sogno Sarri la sensazione è che sabato sera nemmeno un risultato positivo potrebbe allungare l’esperienza di Iachini sulla panchina della Fiorentina. Perché anche se momentaneamente rinviata la decisione di cambiare guida tecnica sembra ormai presa e se ancora un nuovo allenatore non è arrivato è soprattutto perché evidentemente il lavoro della dirigenza non è ancora terminato.