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SCONTRO FRONTALE

di Tommaso Loreto

Era già capitato in passato che la Fiorentina sbagliasse approccio e cominciasse malissimo la partita, non solo a Torino emblema di qualche passaggio a vuoto inevitabile nel percorso di crescita. Eppure se nei precedenti passi falsi è facile leggere un inaspettato calo di tensione la gara di Salerno portava con sé parecchi motivi di rischio, quasi che un po’ tutti gli ostacoli apparsi ieri all’Arechi fossero preannunciati. Insomma era lecito attendersi una squadra rivitalizzata dagli ultimi risultati, un ambiente di nuovo carico e un campo sul quale sarebbe servito più spirito operaio che non fioretto.

E’ perciò in questo aspetto che delude la sconfitta finale, non tanto per l’andamento di una gara in cui è stato evidente (fin da subito) il peso delle assenze viola in mezzo al campo, quanto per un atteggiamento arrendevole quasi mai interrotto. Se i primi minuti potevano anche essere il dazio inevitabile alle scelte di Nicola di attaccare subito a testa bassa è stato nell’incapacità di ritrovare ritmo e intensità che la Fiorentina ha tradito le sue intenzioni, finendo di nuovo in un possesso palla sterile che non ha sortito troppi frutti. Anche perchè se il conto finale è per forza determinato dall’errore di Igor il bilancio in termini di occasioni piange, anche nel secondo tempo.

Così in una giornata che la Fiorentina che offriva il ko contemporaneo delle romane sono mancati soprattutto i leader, o almeno chi in un momento decisivo della stagione dovrebbe saper prendere in mano la squadra. Soprattutto in attacco sono mancate idee e spirito d’iniziativa, da Nico Gonzalez fino a uno spento Ikonè, mentre i tre in mezzo sono spesso usciti sconfitti dai singoli duelli. Dettagli che fanno il paio con una minima presunzione che Italiano ha evidenziato nel dopo gara riferendosi alla disattenzione di Igor. Emblema di una domenica in cui pur sapendo a cosa andava incontro la Fiorentina non ha fatto nulla per evitare lo scontro frontale.