SE IL CORAGGIO NON BASTA
Strano il calcio, argomento per natura lontano anni luce da qualsiasi logica. Così accade che la Fiorentina in avvio riesca a chiudere all’angolo la Roma, mettendo finalmente in mostra quella grinta e quella voglia di fare perduta nell’ultimo mese e apparsa solo nel finale di gara con l’Inter. I viola troverebbero pure il gol con Vlahovic, ma un fuorigioco millimetrico nega tutto e soprattutto alla prima occasione è la maggiore qualità dei giallorossi a venir fuori. Pellegrini, Zaniolo e Dzeko rifiniscono come meglio non si può l’azione del primo gol, poi Kolarov su punizione sfrutta a dovere il doppio regalo di un Pezzella troppo lontano dai suoi standard.
E’ stato forse in quel momento che la Fiorentina aveva dato la sensazione di poter reagire, trovando il gol della speranza di Badelj e chiudendo il primo tempo rimanendo in partita. In altri termini c’era ancora la sensazione che la squadra non fosse k.o., che potesse raddrizzare ancora il match, poi però come un castello di sabbia gli undici di Montella si sono sfaldati. Si dirà che su Castrovilli più che una simulazione sembra esserci un fallo, ma il problema è che appena la Roma ha sfruttato il contropiede le differenze si sono fatte evidenti.
Pellegrini e Zaniolo fanno calare il sipario sul 2019 viola, annus horribilis, e aprono ufficialmente le riflessioni in società sul suo futuro. A seguire la gara di ieri al Franchi c’era anche Ballardini (LEGGI QUI) che entra nel gruppo dei possibili traghettatori (tra i quali adesso Beppe Iachini sembra essere davanti a tutti) mentre per Montella la comunicazione dell'esonero potrebbe già arrivare oggi nell'allenamento di scarico (LEGGI QUI). Le parole di Pradè, di fatto,a questo fanno pensare. A quel punto i viola prenderebbero tempo e solo dopo Natale sceglierebbero il suo successore. Di sicuro, da Commisso a Barone che ieri ha abbandonato la tribuna prima del fischio finale, nelle prossime ore verranno prese in considerazione tutte le soluzioni possibili.
Il futuro di Montella era da valutare alla luce delle gare con Inter e Roma, nei 180 minuti è arrivato un solo punto e due prestazioni nelle quali non sono mancate parecchie ombre e dove di luci se ne son viste poche. E’ chiaro che questa prima parte di stagione ha messo in luce un organico che soffre e che non ha sopperito alle assenze di Chiesa e Ribery, ma è altrettanto chiaro che lo score degli ultimi due mesi è di quelli da brividi. Comunque si decida di agire è necessario invertire il trend e pensare a un girone di ritorno diverso (anche grazie al mercato invernale).