SE NON ORA, QUANDO?
La stagione della Fiorentina si è conclusa con un bottino di soli 40 punti, troppo poco per un club che si prefiggeva di chiudere il campionato quanto meno nella parte sinistra della classifica. È giunta l'ora dei bilanci, che certamente non possono premiare i risultati sportivi ottenuti quest'anno, ma che tuttavia mettono in evidenza la vera nota lieta del 2020-21 gigliato e cioè l'esplosione di Dusan Vlahovic. Per la quale - sottolineiamo - bisogna essere grati a Cesare Prandelli.
Ricordiamo qualche numero del serbo, cosa che non fa mai male: nel 2021, l'attaccante è per gol messi a segno (17) sesto nella graduatoria dei bomber dei top 5 campionati europei, alle spalle di Lewandoski (24), Messi (23), André Silva (19), Haaland (17) e Ronaldo (17) (questi ultimi due contano meno presenze). Inoltre, ad ora, l'ex Partizan si trova quarto nella classifica marcatori della Serie A grazie ai suoi 21 sigilli, dopo Ronaldo (29), Lukaku (23) e Muriel (22).
E ancora, Vlahovic risulta il quarto straniero della storia viola a siglare almeno 20 gol in una stagione, assieme a Batistuta, Hamrin e Petrone. Infine, il centravanti ha scavalcato a suon di reti mostri sacri del passato quali Giuseppe Rossi, Adrian Mutu e Alberto Gilardino. Il Fenomeno, tra l'altro, si è recentemente espresso sul giocatore proprio ai nostri microfoni, evidenziandone il futuro roseo. Tutto ciò a soli 21 anni, che è forse il dato meno banale.
Per questo motivo, adesso, alla Fiorentina spetta un compito complicato, quanto doveroso: cercare di trattenere il suo gioiello a (quasi) tutti i costi. Il che converrebbe tutto sommato anche allo stesso Vlahovic, i cui miglioramenti pur esponenziali hanno coinciso con una sola metà di campionato e non è detto che almeno un altro anno in maglia viola, magari diverso nelle ambizioni, non possa risultare la scelta più azzeccata per la propria consacrazione. Dunque, se non ora, quando?