SE TRE INDIZI FANNO UNA PROVA: LA VIOLA SBATTE I PUGNI AL TAVOLO DELLE GRANDI
Una volta, due volte, tre volte. Se il primo successo contro l’Atalanta poteva essere considerato casuale (due gol su rigore, a inizio stagione e per giunta dopo la sosta) e il secondo in Coppa Italia fortunato (rete allo scadere con un pallone calciato da lontano a mo’ di preghiera), la vittoria di oggi contro la squadra di Gasperini, mai sconfitta in trasferta nell’arco di tutta la stagione (l'ultimo ko lontano dal Gewiss risaliva al marzo 2021), non può passare certo inosservato. Primo perché, al terzo test in cinque mesi, certifica senza mezzi termini la superiorità dei viola rispetto ai nerazzurri, sul piano del gioco ma a questo punto anche del tasso tecnico, e poi perché permette a Vincenzo Italiano di tornare a casa con tante certezze in più.
Vlahovic contro il... centravanti viola
La prima è che per la zona veramente più nobile della classifica, a questo punto, vanno considerati anche Biraghi e compagni (la Fiorentina è a soli cinque punti dalla Juventus quarta, con una gara in meno e con lo scontro diretto all’ultima giornata al Franchi) e la seconda è che il quinto gol di Piatek in sei partite (un gol ogni 77') è la dimostrazione che, quando i viola volavano nel girone d’andata, il merito non era solo di Dusan Vlahovic (che peraltro ora viaggia alla poco invidiabile media di una rete ogni 344'...) ma del “centravanti della squadra”. Un discorso un po’ contorto - lo ammettiamo - ma che serve per spiegare una cosa: che chi indossa la maglia numero 9 viola (o, in questo caso, la 19) è colui che riesce ad andare in gol con sconcertante continuità, grazie ad un gioco ormai pressoché perfetto e consolidato di un gruppo che si trova a memoria.
Tra Roma e Atalanta
I viola, dunque, tornano a sedersi al tavolo delle grandi (ammesso che realmente ne fossero mai usciti nell'arco di questa stagione) ma stavolta lo fanno - simbolicamente - sbattendo anche i pugni sul tavolo, dal momento che il sorpasso sulla Roma è per il momento compiuto (giallorossi che hanno anche una gara in più e stanno palesando anche carenze sia di organico che di gioco) e che adesso gli scontri diretti con l’Atalanta, ufficialmente risucchiata in orbita-Fiorentina, sono tutti appannaggio dei toscani. Il modo migliore per avvicinarsi alla trasferta di sabato a Reggio Emilia contro il Sassuolo e per gustarsi l'attesa di vedere inseriti a pieno regime anche due nuovi volti come Ikoné e Cabral. La sensazione è che, presto o tardi, anche su di loro ci sarà da divertirsi.