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SEGNA SEMPRE LUI(S)

di Dimitri Conti

"El segna semper lu", è lo storico soprannome intriso di milanesità dato dai tifosi rossoneri ad un attaccante che la insaccava sempre, peraltro anche un ex viola: Maurizio Ganz. Se volessimo riadattare ai giorni nostri, con l'ambiente di Firenze sullo sfondo, tale soprannome per uno dei protagonisti di questa Viola, Luis Muriel, potrebbe tranquillamente essere "Segna sempre Lui(s)". Due partite di Serie A per l'ex Samp, con la rete avversaria già gonfiata tre volte.

Sì, perché l'arrivo del colombiano in città ha rappresentato una sorta di profonda boccata d'ossigeno per la tifoseria viola, tornata a farsi trascinare da un singolo, sul lato emotivo, come non accadeva ormai da un po' di tempo. Firenze sembra già pazza del suo Luis, che dal canto suo a poche ore di distanza dalla partita giocata ieri ha voluto ribadire la sua nobiltà d'intenzioni nel voler tornare in forma, e l'affetto che ha subito percepito nei suoi confronti. Non solo: come spiegato da Pioli nel post-partita, ieri è stato Muriel a tenere il discorso alla squadra prima di scendere in campo e, questo dice Pioli, l'avrebbe fatto usando le parole adatte, toccando le giuste corde. La ricerca della maturità è una costante per lui, adesso.

Maturità fuori dal campo, ma soprattutto dentro il rettangolo verde. Suonando la carica sempre e comunque a suon di gol. Come accaduto ieri a Verona, quando Muriel ha sbloccato l'incontro dopo neanche quattro minuti dal fischio d'avvio, andando poi vicino a griffare una seconda doppietta consecutiva, venendo fermato solamente dal palo. Adesso per lui c'è da ricaricare le pile perché, c'è da scommetterci, Pioli non vorrà farne a meno per la sfida di mercoledì pomeriggio, quando la Roma verrà a Firenze per i quarti di Coppa Italia. D'altronde, segna sempre Lui(s). Come fai a tenerlo fuori?