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SEGNALI DI DISGELO

di Tommaso Loreto

Segnali, sguardi, sorrisi, parole. Qualcosa di più di semplici e sommarie dedizioni. Il "Torrino d'Oro" da tempo scandisce il settembre di tanti protagonisti viola. E spesso e volentieri arriva puntuale a toccare le figure più carismatiche. E' successo con i tecnici Prandelli o Montella, o con gli stessi giocatori che si chiamassero Jovetic o Giuseppe Rossi. 

E allora anche la serata di Paulo Sousa arriva in un momento che poi tanto banale non è. All'indomani della smentita del club alle voci di presunte dimisisoni il portoghese sta al gioco. Non dice una parola in più di quelle che servono, ma si fa apprezzare. Un fiorentino adottivo che rilancia amore per la città, niente di più adeguato.

Con la società era già stato deciso di non toccare argomenti scottanti in una serata di festa, ma i gesti, i comportamenti, i selfie e gli autografi di rito elargiti a piene mani in Piazza del Cestello, nonchè l'emozione e quella vicinanza a Narciso Parigi al momento dell'inno valgono come vere e proprie risposte in conferenza stampa. 

Certamente la vera riprova al mercato estivo comincerà da sabato alla vigilia della trasferta di Genova, ma intanto il disgelo sembra essere cominciato. Con buona pace di chi soffiava venti di burrasca da qualche tempo, Sousa per ora non fa trapelare nulla, e rimanda tutto a sabato prossimo in tema di valutazioni e giudizi. Ma i segnali di disgelo arrivati ieri sera dal centro di Firenze potrebbero anche essere i primi indizi di una ritrovata fiducia.