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SEI MILIONI DI MOTIVI: SÌ O NO?

di Andrea Giannattasio

Tra i concetti emersi nel corso della conferenza post mercato di Pantaleo Corvino, uno dei più interessanti è quello relativo ai “pilastri” della nuova Fiorentina ovvero i giocatori che, dopo l’esame di quest’anno, guideranno il processo di crescita viola a partire dalla prossima stagione. Quella nella quale, anche per stessa ammissione di Stefano Pioli, il club spera di tornare stabilmente in zona Europa. Valutazioni, dunque, che stanno investendo un po’ tutti in vista del mercato estivo, a cominciare da quei calciatori la cui posizione è già adesso in bilico da un punto di vista contrattuale: i prestiti.

E in cima alla lista c’è sicuramente il nome di Marco Sportiello, giocatore sul quale la Fiorentina ha deciso di scommettere poco più di un anno fa e che da questa estate, complice l’addio di Tatarusanu, si è preso sulle spalle il peso della porta viola. Un investimento importante (prestito con diritto di riscatto), per il quale il club viola sarà chiamato a sborsare circa 6 milioni di euro a giugno qualora intendesse rilevarne il cartellino. Già. Quello che infatti resta da capire (e la questione, che non è chiara, non durerà pochi giorni) è se davvero la Fiorentina abbia intenzione di puntare o meno ancora sull’ex Atalanta l’anno prossimo, quello del definitivo “puntellamento” della rosa.

Il costo del riscatto di Sportiello impone infatti delle riflessioni ben precise, visto che non si tratta di una cifra bassa e che il rendimento del portiere in viola è stato tutt’altro che continuo ed esaltante. A parate memorabili (al Franchi contro l’Atalanta, a Genova contro la Samp e ieri a Bologna su Destro), Sportiello ha alternato gesti tecnici quantomeno rivedibili. Un periodo altalenante culminato con la mezza “frittata” di ieri a Bologna sull’angolo di Pulgar, le cui avvisaglie si erano già viste una settimana fa in occasione del ko contro il Verona, dove nel dramma complessivo della squadra il portiere  non è stato esente da colpe.

Ecco perché la Fiorentina, proprio in queste ore, avrebbe preso ulteriore tempo tanto con l’entourage del giocatore (che da mesi ormai - anche a mezzo stampa - sta cercando di capire quali siano le reali intenzioni del club, che ha chiesto anche a Pioli di non esporsi sull’argomento) quanto con l'Atalanta, proprietaria del cartellino, visto che prima ci sarà da risolvere la questione relativa a Dragowski. Il polacco, nelle uscite di Coppa, ha fatto vedere certo buone cose ma ha fatto sapere tramite il suo manager di voler trovare un maggiore impiego. In viola o altrove. Una richiesta che Kulesza, procuratore di Dragowski, esporrà di nuovo a fine anno in un incontro già programmato con il dg Corvino e in cui la Fiorentina dovrà già avere le idee chiare su quello che sarà il portiere della prossima stagione. Quello che appare certo è che, al momento, non c’è niente di definito per la porta viola.