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SEMIFINALE, AUTOSTIMA E SORRISI: TORNA LA FIDUCIA

di Alessio Del Lungo

Non era stata una settimana semplice per la Fiorentina, anzi. La sconfitta per 3-0 in casa contro la Lazio aveva minato tantissime certezze, aveva già cominciato a far pensare che senza Vlahovic trovare il gol sarebbe stato un grosso problema e invece ieri sono arrivate tutte le risposte che i tifosi, il club e anche Vincenzo Italiano si attendevano. La prova del Gewiss Stadium è stata prima di tutto coraggiosa, a dimostrazione dei grandissimi passi in avanti che i viola hanno fatto rispetto alle stagioni passate, quando, risultato a parte, venivano a Bergamo prevalentemente per difendersi, sperando che qualche contropiede potesse regalare gioie. La Fiorentina è diventata una squadra che gioca a viso aperto contro qualsiasi avversario, prova ad imporre il proprio calcio ovunque e, così facendo, a volte si riesce anche a fare imprese come quella riuscita ai danni dell'Atalanta.

Le note positive sarebbero state tantissime anche in caso di sconfitta ai supplementari, ma il gol di Milenkovic al 93' sicuramente permette di fare un altro tipo di analisi, lucida e onesta, ma anche consapevole che il passaggio del turno è una boccata d'ossigeno clamorosa per la squadra. Italiano può adesso cercare di cavalcare l'onda dell'entusiasmo e accelerare ancora di più l'inserimento dei nuovi, con Cabral che avrà più tempo per capire movimenti e meccanismi del gioco della Fiorentina, visto lo stato di forma di Piatek. Non brilleranno certo gli occhi a veder giocare il polacco, ma le statistiche raccontano di un gol ogni 73' in maglia viola e, per il momento, basta e avanza questo. Vincere aiuta a vincere, la consapevolezza di essere forti aumenta, ma per essere una grande squadra serve anche la continuità. Quale miglior test di quello di lunedì contro lo Spezia?