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SEMPLICEMENTE... SALAH

di Giulio Incagli

Dalle stelle alla stalle. Tutto o niente. L’equilibrio è sottile, in certi casi quasi impercettibile, e la vertigine tra la gloria e l’anonimato impagabile. La Fiorentina si appresta ad affrontare un vero e proprio tour de force. Non solo per la mole di partite in programma (7 in 21 giorni, quindi 1 ogni 3) ma soprattutto per l’importanza e la difficoltà delle sfide. Tre scontri diretti per i piazzamenti europei in Campionato contro Inter, Lazio e Milan; la semifinale di Coppa Italia con la Juventus e nel mezzo il doppio confronto con la Roma in Europa League. Un marzo di fuoco, che dirà tanto sul futuro di questa Fiorentina (LEGGI QUI).

Il personaggio del momento, manco a dirlo, è Mohamed Salah. Del resto i 3 gol (2 in Serie A e 1 in Euorpa League col Tottenham), da soli, sarebbero bastati a conquistarsi il favore di Firenze. Mohamed, però, è molto di più e il suo impatto in viola lo sta dimostrando. Un 22enne atipico, fervente credente, pronto a tutto pur di difendere valori e concetti a lui vicini. Ragazzo sensibile e intelligente, dicono, antagonista del conformismo e dei luoghi comuni e questo, talvolta, gli è costato anche l’etichetta di “bad boy”. Ma Firenze sa riconoscere i talenti, e se in campo Salah stravolge tatticismi, segna e sbaraglia le difese avversarie, bhe, poco importa quello che accade fuori.

Sarebbe da ipocriti celare lo scetticismo e la paura con cui Firenze lo aveva accolto dopo la partenza di Cuadrado. Il colombiano era forse il miglior giocatore della rosa e l’ultimo esubero proveniente dal Chelsea, un certo Marko Marin, non aveva certo lasciato il segno, per usare un eufemismo. Dal “Messi di Germania” a quello d’Egitto. Il popolo viola si interrogava, accogliendo con dubbi e perplessità l’avvento del 2015. Sensazioni lecite, verrebbe da dire, ma nessuno sapeva con chi Firenze avrebbe avuto, di lì a poco, a che fare. Niente Messi d’Egitto, Pelé delle piramidi o Maradona africano, semplicemente…Salah.