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SENZA BONUS

di Tommaso Bonan

La Fiorentina ha finito i cosiddetti bonus. Dopo due estati in cui la vendita di determinati giocatori ha consentito alla proprietà viola di finanziare il mercato in entrata (o comunque di ripianare in parte il deficit), quest'anno Pradè e Macia dovranno fare i conti con una sessione estiva che si preannuncia alquanto farraginosa. Dopo Nastasic nel 2012 e Jovetic nel 2013, in realtà, il nome prescelto stavolta sembrava essere quello di Jaun Cuadrado. "Sembrava", perché al momento non si registrano offerte ufficiali per il colombiano e, di fatto, la ferma volontà dei Della Valle di trattenere il numero 11 viola a Firenze costituisce un ostacolo (per le pretendenti) difficile da superare.

In attesa allora di sapere quale potrà essere il futuro di Cuadrado (e l'estate, in questo senso, si preannuncia lunghissima), parte del mercato viola dovrà essere "sostenuto" grazie alle cessioni minori. Il gruppo è folto, variegato, formato da giocatori che ritornano dai prestiti e da coloro che, per un motivo o per un altro, non rientreranno più nel piano tattico di Montella.

Per fare qualche nome, i maggiori introiti potrebbero arrivare dalle partenze di elementi come Vargas (offerte dalla Turchia), Romulo (ancora da definire l'affare con il Verona) e Joaquin (possibile ritorno in Spagna). Difficile sarà per Pradè e Macia ricavare qualcosa dai vari Iakovenko e El Hamdaoui, mentre nel caso di Cassani, Lazzari e Roncaglia l'opzione di un inserimento in qualche trattativa per arrivare a degli obiettivi precisi prende sempre più corpo. Il compito, appare evidente, si prospetta lungo e difficile, anche se Pradè e Macia ci hanno già abituato a dei veri e proprio colpi di magia. Trattenere Cuadrado e far tornare i conti dal mercato in uscita: questo il doppio binario che condurrà i viola fino al ritiro di Moena.