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SENZA L'ESTERNO, MA CON PIÙ DI UNA SPERANZA

di Tommaso Loreto

Il tempo di seguire le ultime evoluzioni notturne del mercato estivo, di veder chiudere il Milan per Messias nella nottata tra lunedì e martedì, e il ritorno in città della squadra mercato viola aveva già (di molto) rallentato speranze e auspici dei tifosi viola. Il mercato estivo, il terzo dell’era Commisso, si chiude senza quel sussulto che molti avrebbero voluto nel gruppo degli attaccanti esterni, ma con più di una nota di merito da tenere di conto in una valutazione complessiva.

Ancor prima di un bilancio tutto sommato in parità in termini economici (anche per i riscatti di Lafont, Ceccherini e Hancko oltre a una nuova rata dalla Juventus per Chiesa) valgono gli inserimenti funzionali di Torreira e Gonzalez a rinforzare una squadra che pare già sulla buona strada, soprattutto per l’impatto del suo nuovo tecnico apparso fin da subito più che a suo agio nel difficile compito di ripartire sulle ceneri del passato.

Logico che al fischio finale delle trattative il primo pensiero sia andato a quel quinto esterno che lo stesso Italiano aveva tirato in ballo a luglio, in ritiro a Moena, altrettanto che l’occasione di inserire elementi come Berardi o Orsolini avrebbe probabilmente certificato la rinnovata ambizione per la stagione appena cominciata, ma intanto la risorsa rappresentata dal gioco non andrà sottovalutata. Anche perché se rapportato ai traguardi tirati in ballo dalla proprietà, con un piazzamento non necessariamente europeo ma con passi in avanti in termini di gioco e identità, il mercato pare più che adeguato.

E’ semmai un’alternativa ancora da individuare nel ruolo di vice Vlahovic a rendere il finale di calciomercato per forza sospeso, pur auspicando che prima o poi Kokorin sia in grado di dimostrare il suo valore. Sotto questo profilo è indubbio il rischio che si prendono i viola nell’eventualità di dover fare a meno di Vlahovic, per un motivo o per l’altro, eppure già poter contare sul numero 9 per tutta la stagione resta uno dei punto di forza di un’estate che poteva regalare ben altri scenari.

Unita al rinnovo di Milenkovic la conferma di Vlahovic pesa come e quanto gli inserimenti di Gonzalez e Torreira in un una rosa in cui Pezzella e Lirola sono stati sostituiti da Nastasic e Odriozola, dando la sensazione che Italiano possa comunque svariare grazie a un centrocampo persino numeroso nel quale alla fine è rimasto anche Amrabat.

E d’altronde è già evidente come soprattutto il lavoro dell’allenatore sarà il valore aggiunto della Fiorentina per questa stagione, ed è dal suo impatto più che positivo che i viola ripartiranno alla ripresa del campionato. Rimandando sì a gennaio la voglia di sognare a occhi aperti (come sarebbe avvenuto con un Berardi a Firenze) ma anche godendosi l’inserimento di Torreira in uno scacchiere dove Gonzalez e Vlahovic hanno tutto per seminare il panico su ogni campo di Serie A.