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SERIE A CONGELATA O PLAYOUT? STAVOLTA I VIOLA NON RISCHIANO

di Andrea Giannattasio

Il braccio di ferro che è esploso in tutta la sua forza nella tarda serata di ieri tra il Governo italiano e la Lega (a proposito di presunti accordi sulla parola, poi saltati, su quando far ripartire il massimo campionato) ha reso ancor più problematico un punto d’incontro che permetta alle venti società di Serie A di tornare in campo. Tre date restano in realtà ancora possibili (7, 10 o 14 giugno) tuttavia il protocollo varato dalla commissione medica della FIGC e sottoposto al Ministero dello Sport è stato pochi giorni fa giudicato insufficiente, motivo per cui nelle ultime ore sono tornate a circolare con forza voci circa quelle che potrebbero essere le soluzioni alternative per portare a termine la stagione. 

Se fino a qualche giorno fa resisteva il fronte (sostenuto dalla Uefa) di chi suggeriva di concludere i campionati rivedendo anche le formule dei tornei - ovvero con l’inserimento di playoff e playout per decretare la squadra vincitrice dello scudetto e le retrocesse - da ieri il Piano B al quale ha iniziato a pensare la Serie A è quello di congelare la classifica, seguendo l’esempio già tracciato nei Paesi Bassi: niente tricolore, in Europa le prime sei e nessuna relegazione in B, con al massimo la promozione dei rimi due club in cadetteria (ovvero Benevento e una tra Frosinone e Spezia, a seconda che si prenda come giornata valida l’ultima giocata, la 28a, oppure quella in cui tutte le società avevano lo stesso numero di gare disputate, cioè la 24a) per una futura e cervellotica A a 22 squadre: non certo il massimo in vista di una stagione - quella '20/21 - che si annuncia già adesso sui generis e che precederà l'Europeo.

In ogni caso, nulla cambierà per la Fiorentina. I viola, che un mese fa davanti alle prime ipotesi di disputare playoff e playout rischiavano di essere risucchiati nell’innovativa formula del torneo, non subiranno conseguenze da nessuna delle due strade al vaglio della Serie A: se le classifiche resteranno congelate all’ultimo turno disputato, la squadra di Iachini concluderà il suo campionato al 13° posto, mentre in caso di playout (che prenderà forma sulla base delle posizioni in graduatoria alla 24a giornata, l’ultima che tutti e venti i club di A hanno giocato) il discorso retrocessione riguarderà per due posti solo le ultime quattro, ovvero Brescia, Spal, Lecce e Genoa, e non le ultime otto come qualcuno aveva ipotizzato (lì sì che la Fiorentina sarebbe stata clamorosamente coinvolta, assieme a “big” come Samp, Torino e Udinese). L’obiettivo infatti è quello di giocare meno partite possibili con il rischio contagio ancora in atto ed è per questo che, oltre a ridurre al massimo gli spareggi per non scendere in B, cresce sempre più il fronte di chi crede che alla fine le classifiche resteranno cristallizzate senza ulteriori conseguenze.


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