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SERIE A, Maggio difficile: ipotesi calcio d'estate

di Niccolò Santi

Neanche i più ferrati in fatto di virus avrebbero mai immaginato di trascorrere un mese di marzo simile. Prima la paura, poi la presa di coscienza e infine la corsa ai ripari, propiziata dalle numerose (quanto necessarie) misure restrittive che hanno naturalmente interessato anche il calcio. Meglio tardi che mai, considerando che per più d'uno il campionato sarebbe dovuto essere sospeso con maggior anticipo. Senz'altro si sarebbe potuto evitare di giocare le sfide della ventiseiesima giornata rinviate.

Intanto silenziosamente si è insidiata la primavera, della quale è decisamente probabile supporre che il calcio avrà solo un assaggio. Tant'è che l'ipotesi maggio per la riapertura dei battenti appare ormai sempre meno concreta: si propende più per una possibile soluzione estiva. Giugno, per intendersi. Che vorrebbe dire sfociare in luglio. Il calcio d'estate, insomma, con un'insolita rilevanza cruciale per le sorti della stagione. L'appurato rinvio dell'Europeo fornirebbe dunque un assist non da poco.

Tale eventualità non risulterebbe esentata da beghe: su tutte, la necessità di modificare le regole e la burocrazia relative a contratti e bilanci, i quali ovviamente scadranno il 30 giugno. Ci sono infatti giocatori che incontrerebbero squadre con cui si sono già accordati ufficialmente. Per i viola è il caso di Sofyan Amrabat. Tutto ciò, a meno che non si prenda la decisione di non ricominciare proprio. Certo è che trovare un epilogo alla stagione significherebbe per la Federcalcio dribblare grane economiche e legali.