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SETTE VOLTE GRAZIE

di Marco Gori

Grazie per l’assist, assessore. O meglio, presidente. Perché, non ce ne voglia, Barbara Cavandoli, ma è al suo predecessore, Eugenio Giani, attuale presidente del CONI e del consiglio comunale, che ci rivolgiamo, ed in questo momento ci sentiamo di chiamarlo ancora per una volta così, “assessore”. E’ infatti strano come gli abitanti di una città dalla storia millenaria abbiano a volte la memoria così corta. E ha fatto bene Giani a ricordarci ciò che accadde esattamente sette anni fa. Ci scordiamo forse troppo spesso degli sguardi attoniti, dei silenzi pieni di significato, delle lacrime di rabbia che accompagnarono quella decisione della FIGC che escludeva l’AC Fiorentina dai campionati professionistici. Non era bella l’atmosfera che si respirava mercoledì sera, allo stadio “Franchi”, in occasione dell’amichevole col Paris-Saint Germain. Stadio semi-vuoto, terreno in condizioni pietose, i richiami degli allenatori che si sentivano fino in tribuna stampa. Ma è proprio in questi momenti che occorre ricordare quanta strada è stata fatta da quel primo agosto 2002. Non ci entusiasma la campagna acquisti che sta portando avanti quest’estate la Fiorentina. Ma non dimentichiamo il “sacco” dei settori giovanili, la ripartenza da zero, anzi, da quel grande esempio di professionista che è stato Angelo Di Livio. Non entusiasma l’acquisto di Castillo, ma qualcuno ricorda che il sogno di quella calda estate per l’attacco viola portava il nome di Gioacchino Prisciandaro? Oppure vogliamo dimenticare le prime difficoltà nel campionato di C2, con l’esonero di Vierchowod? Questo non significa che ci si debba adagiare sugli allori, che è un altro difetto ricorrente in noi Fiorentini. Significa interpretare in maniera obbiettiva le parole pronunciate dal Presidente Della Valle prima di partire per le vacanze: “cerchiamo di remare tutti nella stessa direzione”. Presidente, e stavolta è al numero uno della Fiorentina che ci rivolgiamo, in questi sette anni ci ha portato dai campi di Savona, Gubbio e Castel di Sangro all’Allianz Arena e al Gerland. E sappiamo attraverso quante difficoltà tutto ciò è stato realizzato. Perché dopo i conti in rosso ad affossare nuovamente la Fiorentina ci ha provato anche la giustizia sportiva. E per questo le diciamo sette volte grazie. Sappiamo che questo non è un momento facile per nessuno, perché la crisi finanziaria mondiale non è un’invenzione dei media, ed il mondo del calcio non ne è esente. Ma quando si assaggia il paradiso non è facile riscendere nemmeno al purgatorio. Tutti in questo momento aspettano un segnale; la società da parte dell’amministrazione cittadina, i tifosi da parte della società e la stessa società da parte dei tifosi. E affinché quello che può diventare un circolo virtuoso non si trasformi in un serpente che si morde la coda occorre una scintilla. Eugenio Giani ci ha fornito un assist per ricordare sette anni di storia di viola, e conoscere la storia è fondamentale per capire e affrontare meglio il presente e il futuro. Ma è sempre a quest’ultimo che dobbiamo guardare. E in questo senso un altro assist ce lo hanno fornito le partite di andata del terzo turno preliminare di Champions League. Panathinaikos, Shakhtar e Sporting Lisbona, ovvero le squadre che contendono il ruolo di testa di serie alla Fiorentina per quanto riguarda il sorteggio dei play-off della massima competizione europea, hanno ottenuto risultati nettamente inferiori alle aspettative. La dea bendata, che nella scorsa stagione, siamo onesti, ha protetto in più occasioni la squadra viola, pare arriderle ancora. E allora guai a voltarle le spalle. Cesare Prandelli sta come al solito facendo faticare i suoi uomini in montagna, Pantaleo Corvino, lavora incessantemente all’interno dello Stadio “Franchi”. E Firenze vuole entrare a far parte, ancora una volta, dell’elite del calcio europeo. Firenze per ora sta sul “chi va la”, ma è pronta ancora una volta a rispondere con quell’entusiasmo che solo lei sa dare. Ma manca, ripetiamo, una scintilla. E quella, alla faccia della crisi del settimo anno, spetta ancora una volta ai Della Valle innescarla.