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SFIDA ALL'INTER, Tra rabbia e dubbi tattici

di Andrea Capretti

La corsa ad ostacoli del campionato non conosce sosta. Non ci si può fermare ad aspettare chi cade o chi viene fatto cadere. D’altronde lo stesso Prandelli non ha usato mezze misure nel parlare chiaramente di “Fiorentina sotto attacco”. C’è e ci sarà da combattere. E allora i viola senza Gilardino si preparano a ricevere domani sera la capolista Inter e Prandelli di contromosse tattiche e tecniche ne ha in serbo un bel po’. Appurata l’assenza dell’ex centravanti del Milan, nonché attuale capocannoniere della serie A (LEGGI QUI) l’allenatore viola scioglierà solo all’ultimo il dubbio relativo a quale assetto dare ai suoi per fronteggiare l’Inter. Vediamo le due possibili scelte. Due alternative tattiche, che influenzano inevitabilmente l’impiego dei giocatori, in attesa che sia perfettamente affidabile anche una terza scelta come da Prandelli stesso auspicato nel pomeriggio:
Ritorno al classico 4-3-3. E’la formula più conosciuta e collaudata. La difesa a quattro non si discute con Vargas e Comotto sugli esterni, Gamberini al centro affiancato da Kroldup data l’indisponibilità di Dainelli. Il nodo è tutto nel centrocampo. Il rientro di Felipe Melo permette a Prandelli, complice la buona condizione di Donadel, di scegliere come impiegare il brasiliano. Con questo assetto dovrebbe tornare nella consueta posizione da playmaker basso, davanti alla difesa come stato fino ad oggi. Montolivo sul centro sinistra, Almiron più di Kuzmanovic sulla corsia opposta. In avanti Mutu a sinistra, Santana a destra e un Giampaolo Pazzini atteso alla grande occasione nel ruolo di punta avanzata e vice-Gilardino. Attenzione però alla buona condizione di Osvaldo e la crescente considerazione che Prandelli ha ritrovato in lui.
Conferma del rombo o 4-3-1-2. La difesa davanti a Frey non conosce variazioni mentre la linea mediana diventa così un vero e proprio rebus. Donadel può ricoprire il ruolo di vertice basso, lasciando a Prandelli la possibilità di posizionare Felipe Melo come interno di centrocampo se non addirittura come trequartista, tutte posizioni ricoperte nell’esperienza spagnola con l’Almeria. Ipotesi che costerebbero la maglia a Kuzmanovic o Montolivo nel primo caso, a Santana nel secondo. Si perché l’argentino è l’altro giocatore che potrebbe essere chiamato a ripetere i fasti di Palermo, tagliando fuori l’impiego di Jovetic. Con una formula offensiva a due punte, indiscusso Mutu, Osvaldo guadagna ulteriori posizioni per la possibilità di giocare accentrato e il miglior feeling con il rumeno rispetto a Pazzini.