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SIGNORE E SIGNORI, E' arrivato Stevan Jovetic

di Matteo Magrini

Chissà se Cesare Prandelli ha pensato alle parole del Maestro, domenica pomeriggio. "Nino non aver paura di tirare un calcio di rigore...", cantava Francesco De Gregori. Chissà se ha pensato a queste parole quando Trefoloni ha indicato il dischetto e Gilardino ha preso in mano il pallone. Pesava una tonnellata, quella sfera di cuoio, ma il tecnico di Orzinuovi non ha avuto dubbi. "Stevan, lo devi calciare tu!". Il ricciolo di casa viola non ha fatto una piega. Sguardo sbarazzino, piede di ghiaccio, e primo goal italiano.


Esplodevano di gioia gli occhi di Jo Jo. Quella rete finalmente gonfiata gli ha messo le ali, tanto che il mister lo ha dovuto richiamare perchè tornasse velocemente a centrocampo. Immagini di calcio vero, semplice. Un calcio fatto di emozioni, di cuori che palpitano e mani che applaudono convinte. Tutta Firenze aspettava il primo goal del suo "bambino" e lui più di tutti non ne poteva più di aspettare. Sprazzi di classe e di fantasia, dribbling e qualche buona prestazione. Era stata questa, fino a domenica pomeriggio, la stagione di Stevan.


"Ora Firenze conoscerà il vero Jovetic, quello che la Fiorentina ha voluto a tutti i costi. Per me inizia da ora la stagione".
Così ha parlato il "piccolo genio" al termine della sfida con l'Atalanta e non si può che sperare che abbia ragione. E' il suo momento. Adrian Mutu è ai box, e ci resterà per 30-40 giorni e quel quid in più può davvero arrivare dal talento montenegrino. Stevan deve avere coraggio, provare il difficile, inventare calcio e regalare gioia ad una Fiorentina tornata finalmente squadra.


Ancora manca qualcosa a Jo Jo. Non rischia abbastanza la giocata ed appare ancora troppo timido. Colpa forse di una continuità mancata e della paura di essere bocciato. Ora però tutto questo deve sparire. Firenze lo ama e tutti sognano un finale di stagione da favola, con Stevan trascinatore di una Viola da quarto posto. Se capisce questo, se riesce a muoversi sciolto e senza timori, allora può realmente diventare l'asso di briscola da giocarsi all'ultima, decisiva, mano. Prandelli ci ha sempre creduto, ed ora lo lancia nella mischia per rincorrere un sogno di nuovo possibile.


Firenze vola. La città è tornata a cantare e ad esaltarsi per un ricciolo dai piedi d'oro. Era già successo, a metà anni '80. Altro calcio, altra classe, altro giocatore. Il paragone con Roberto Baggio non regge ma adesso serve anche questo. Serve esaltarsi e sognare, investire il campionato di rinnovato entusiasmo e Jovetic è la musa giusta per ispirare il canto della Fiorentina. Finalmente. Finalmente Jo Jo si è preso la scena alleviando la trsitezza per l'infortunio di Mutu. Finalmente è arrivato il goal e tutto il popolo viola costruisce nella propria mente il finale perfetto per un campionato thriller: Stevan Jovetic eroe della rincorsa Champions. E' il sogno di una città, è un film che può diventare realtà. "La mia stagione inizia adesso". Lo ha detto lui, il ragazzo che non ha paura di tirare un calcio di rigore. E allora che si apra il sipario, signore signori, entra in scena Stevan Jovetic.