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SIRENE INGLESI PER QUATTRO

di Luciana Magistrato

Clausola sì o clausola no? Corvino deve affrontare il discorso del contratto di Bernardeschi al quale il club vorrebbe fissare un tetto minimo per la cessione. Ma l'inserimento della clausola avrebbe un duplice significato. Il primo è quello di voler trattenere il giocatore fissando appunto un prezzo minimo molto alto che dà sia al giocatore l'idea che il club lo tiene in alta considerazione, sia a potenziali acquirenti l'idea di non volerlo svendere. Dall'altra però il segnale è quello di un giocatore messo sul mercato, all'asta per il miglior offerente, partendo da quella base. Come dire al giocatore "per una big e per inseguire i tuoi sogni ti lasciamo libero". Il futuro di Bernardeschi è dunque tutto da scrivere e l'impressione è che dipenda anche da lui. Le sirene sul giocatore cantano sempre più forte e in Premier, oltre all'interesse del Chelsea di Antonio Conte che lo ha lanciato in Nazionale, secondo quanto appreso da Firenzeviola.it, c'è anche la corte del Tottenham.

Pochettino se ne è innamorato quando lo ha visto in Europa League lo scorso anno tanto che in conferenza stampa lo definì come un ottimo giocatore dalle qualità e potenzialità straordinarie dicendosi felice di averlo visto dal vivo. Evidentemente si è appuntato il nome e il Tottenham ora prova ad inserirsi anche se la concorrenza con gli altri grandi club è forte: anche Bayern Monaco, Barcellona e PSG (oltre ad Inter e Juve in serie A) hanno infatti preso appunti. E dall'Inghilterra le sirene cantano anche per altri due giocatori, Vecino e Badelj, le trattative per i quali vengono portate avanti da intermediari italiani di base in Inghilterra. E nel mirino di alcuni club inglesi sarebbe finito anche il gioiellino Federico Chiesa che però, per ora, non ha nessuna intenzione di lasciare la Fiorentina e viceversa. Ultimamente al Franchi si è visto anche l'ex viola Eduardo Macia che, però, per il suo Leicester non cerca certo questi "architetti" visto che la squadra di Ranieri punta su una politica da "operai" per dirla con le parole di Corvino.