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SOGNARE NON COSTA NIENTE

di Marco Gori

Lo ha detto proprio ai nostri microfoni tre giorni fa l'indimenticato "puntero" Daniel Bertoni e lo ha giustamente ribadito, alla luce dei risultati odierni, il nostro Tommaso Loreto: il campionato italiano non sarà il più bello dal punto di vista puramente tecnico ma resta il più affascinante per il grande equilibrio che vi regna.
E' vero, sono state disputate solo quattro gare, e, come spesso si suol dire, alla fine i veri valori verranno fuori. Però, da un po' di tempo a questa parte, le sorprese nella massima competizione nazionale non sono mancate. E, se ci pensiamo bene, fu una sorpresa anche la Fiorentina che nella stagione 2007/2008 ottenne la prima qualificazione a tutti gli effetti alla Champions League. Altri tempi? Mica poi tanto..

Ricordiamo bene come quella Fiorentina, arrivata terza sul campo nel campionato precedente, non si presentasse ai nastri di partenza col favore dei pronostici: era infatti partito l'ex scarpa d'oro Luca Toni ed erano arrivati Hable, Mazuch, Lupoli, Balzaretti, Vanden Borre, Semioli, Bobo Vieri e Osvaldo. Lo stesso Prandelli, dal ritiro di Castelrotto, disse che quella squadra era da quinto-sesto posto. E invece, pur al termine di un testa a testa al cardiopalma col Milan, conquistò il fatidico quarto posto.

Il particolare più importante di quella Fiorentina fu che, dalla prima alla terzultima giornata, rimase sempre tra le prime quattro in classifica. Non solo, lo ripetiamo, alla faccia di tutti i pronostici, ma nonostante fosse impegnata in una Coppa UEFA che visse da protagonista fino alla sfortunata semi-finale coi Rangers. Sfruttare l'annata storta di una big, del resto, è stato per anni l'obiettivo dichiarato del club viola. Ora la società parla di una squadra che può ambire dal quarto all'ottavo posto, ovvero da una qualificazione sicura all'Europa League ad una posizione di classifica anonima. Difficile fare progetti, ma, allo stesso tempo, visto come stanno andando le cose, cercare di sfruttare al meglio questa buona partenza ci pare doveroso per il team gigliato. Senza illudersi ne' illudere nessuno, ovviamente, perché certi dubbi restano. Ma, alla fine, sognare ogni tanto fa bene, e, soprattutto, non costa niente.