.

SOGNO VICARIO, TENTAZIONE CAPRILE: INIZIA IL CASTING PER LA PORTA  

di Alessandro Di Nardo

 La nuova Fiorentina ricomincerà da un nuovo portiere: a chiara richiesta da parte di Vincenzo Italiano, la dirigenza viola ha risposto manifestando la volontà di accontentare il timoniere viola. Il portiere sarà quindi una priorità del mercato della Fiorentina, con Barone e Pradé intenzionati a regalare il prima possibile il nuovo numero uno al proprio tecnico. Il desiderio c'è, la volontà di sborsare una cifra considerevole sul mercato pure. Il sogno Guglielmo Vicario è probabilmente destinato a rimanere tale, visto che l'estremo difensore dell'Empoli sembra promesso sposo dell'Inter in caso di partenza di Onana da Milano. 

Nel complicato valzer dei portieri che sta coinvolgendo diverse squadre della Serie A, la Fiorentina dovrà quindi cercare di sfruttare un'occasione: dietro Vicario una lunga lista di candidati che non scaldano però completamente i cuori di tifosi. C'è Wladimiro Falcone, protagonista di un'ottima annata a Lecce e tornato alla casa base Sampdoria; c'è un altro portiere di proprietà dei blucerchiati, Emil Audero, un primo con esperienza e qualità che mal si conciliano con la Serie B. C'è poi il grande scontento dell'ultima sessione estiva, quel Maximiano preso dalla Lazio per imprimere qualità alla fase di prima costruzione e bocciato da Sarri dopo un avvio shock; ci sarebbe anche il portiere rivelazione della scorsa Serie B, Elia Caprile, classe 2001 del Bari impegnato in questi giorni con gli azzurrini agli Europei Under21.

Oltre a tutti questi nomi, c'è comunque un grande elefante nella stanza difficile da ignorare, quel Pietro Terracciano partito da secondo designato nelle precedenti stagioni ma capace comunque di vincere il duello per la porta prima con Dragowski e poi con Gollini. Da capire se la scelta della società di affidare i gradi di primo ad una nuova figura spingerà il portiere classe '90 a troncare anzitempo un contratto che è in scadenza a giugno 2025 o se San Pietro vorrà restare, col desiderio di strappare per la terza volta i guantoni del titolare dalle mani di un altro collega.