SOLO BASTONE
Il metodo è lo stesso con cui Sinisa Mihajlovic ha cominciato la sua avventura sulla panchina della Fiorentina: pugno duro e metaforici calci nel sedere. Oggi come un anno fa Mihajlovic non è cambiato di una virgola. Striglia continuamente i suoi con la speranza di trasmettere loro la cattiveria con cui vorrebbe vedere la squadra in campo. Soprattutto in allenamento. Anche in questi giorni, dove l'umore della squadra è grigio come il cielo sopra Cortina, il serbo non si è per niente risparmiato. Ieri mattina, tanto per fare un esempio, ha rivolto parole dure nei confronti del gruppo (quello dei titolari) in campo: "Se continuate così vi faccio fare tutto il giorno corsa e ripetute". Nel pomeriggio, invece, dopo qualche errore di troppo ha sentenziato: "Facciamo le ultime tre, altrimenti non ceniamo".
Facendo un passo indietro restano ancora nitide, però, le sentenze dell'ultima stagione calcistica. La cattiveria di Sinisa si è molto spesso trasformata in apatia durante le partite. Tant'é che dopo un inizio di stagione tutt'altro che semplice, decise di abbandonare il bastone per la carota. Ma anche le carezze, sostituite agli schiaffi, non sortirono alcun effetto soddisfacente. Oggi il tenente Sinisa è tornato, più grintoso che mai, desideroso, dopo il giuramento di amore eterno ai colori viola di dare una reale sferzata al futuro della Fiorentina. Gli effetti, però, li vedremo (forse) quando il campionato busserà alle porte. Adesso, anche se il gruppo dovrà subire ancora molti cambiamenti, i risultati non sembrano piacere per niente al tecnico.