SOLO PER LA MAGLIA
Una prova grigia, incolore. Questo il comune pensiero che ha attraversato le menti degli oltre 30.000 tifosi viola che, assiepati sugli spalti del Franchi, hanno assistito alla disfatta della Fiorentina da parte del Milan: troppo il divario tecnico tra le due squadre, a tratti imbarazzante la superiorità fisica della compagine rossonera, che ha pressoché dominato la partita dal primo all’ultimo minuto. Quelle se pur labili speranze di qualificazione europea della Fiorentina si sono infrante contro il muro delle velleità tricolori del Milan, molto più motivato dei viola e molto più determinato ad acciuffare i tre punti.
Se però da un po’ di tempo a questa parte la Fiorentina aveva concluso le proprie partite con il consueto e deludente mea culpa per le occasioni sprecate (non ultimi i folli pareggi contro Bari, Sampdoria e Cesena) ma con la cosapevolezza di saper giocar bene al pallone, ieri sera la squadra di Mihajlović ha compiuto un notevole passo indietro rispetto alle ultime uscite, palesando, soprattutto nella prima frazione di gioco, una serie sconfinata di mancanze e di indecisioni a livello tattico: prova ne siano gli innumerevoli cross effettuati dalle fasce laterali che sono regolarmente finiti tra le mani di Abbiati e la totale assenza di carattere dopo il doppio vantaggio rossonero.
Il (se pur piccolo) patrimonio di bel gioco che i viola avevano accumulato nelle ultime partite è stato violentemente ridimensionato con la mediocre prova di ieri sera, che ha nuovamente fornito la dimostrazione che a questa squadra manca di fondo una buona dose di carattere che, probabilmente, nemmeno uno dei tecnici più grintosi in circolazione è stato capace di infondere, un allenatore che, guarda caso, era stato scelto dalla proprietà viola per trasmettere la sua proverbiale cattiveria ad un gruppo plasmato ad immagine e somiglianza di Cesare Prandelli, uomo di sconfinata mitezza. E ieri sera non è servito nemmeno lo scontro con una delle ‘grandi’ per risvegliare l’orgoglio della nobile decaduta Fiorentina, come invece era accaduto nelle recenti partite contro le prime della classe.
Apparentemente dunque, il campionato della Fiorentina finisce qui: troppi i nove punti di distacco dalla Juventus (che attualmente occupa il settimo posto), prossima avversaria dei viola al Franchi. Restano da difendere solamente la maglia e l’orgoglio ferito di una città intera che adesso vuole capire fino in fondo quale sia l'immediato futuro di questa Fiorentina: sicuramente, il CdA del 19 aprile chiarirà a Firenze molte cose e traccerà, forse, il solco definitivo della Fiorentina futura.